Ucraina
Gli “arancioni” stanno apertamente preparando un colpo di stato,
per instaurare una dittatura nazionalista

Dichiarazione di Piotr Simonenko, Primo Segretario del Partito Comunista di Ucraina (KPU)
Fonte: http://www.komunist.com.ua
23 marzo 2007
Traduzione dal russo di Mauro Gemma per www.resistenze.org


Una grave crisi istituzionale sta investendo nuovamente l’Ucraina. Il 31 marzo decine di migliaia di manifestanti si sono riversati nelle piazze della capitale Kiev, in un braccio di ferro che vede contrapposti l’opposizione “arancione”, nazionalista, liberista e filo-NATO, capeggiata da Julja Timoshenko, sostenuta dal presidente della Repubblica Viktor Juschenko e finanziata dall’amministrazione nordamericana, e la coalizione di governo formata dal Partito delle Regioni del premier Viktor Janukovich, vincitore delle ultime elezioni parlamentari, dai comunisti e dai socialisti. Il Partito Comunista (non a caso, negli ultimi tempi, bersaglio privilegiato di attacchi e attentati organizzati dai “radicali” di destra appoggiati dalla NATO) ha avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione della manifestazione a sostegno del governo, a cui hanno preso parte oltre 100.000 persone. Il leader del KPU, Piotr Simonenko è stato il primo degli oratori ad intervenire nel comizio che ha chiuso l’evento. Sulle ragioni dell’acutizzazione della crisi politica, lo stesso Simonenko era intervenuto alcuni giorni prima con una dichiarazione pubblicata nelle pagine del giornale del suo partito. Di seguito la traduzione.

Gli avvenimenti di questi giorni testimoniano che la squadra “arancione”, non essendo stata capace di mantenere una sola delle sue promesse elettorali e avendo perso la fiducia della gente, sta premendo per una soluzione di forza di carattere revanscista, preparandosi apertamente al colpo di stato.

Ciò è risultato particolarmente evidente dopo il viaggio di Julja Timoshenko negli USA. Nel tentativo di realizzare le decisioni dei suoi sponsor politici e contando sulle garanzie ricevute oltreoceano, la cosiddetta opposizione si è avviata sulla strada della destabilizzazione della situazione nel paese e della preparazione delle condizioni per l’instaurazione di una dittatura nazionalista. Sotto il patrocinio del presidente i radicali di destra addestrano reparti armati per l’organizzazione di disordini di massa. Essi sono “ispirati” da Jurij Luzenko, braccio destro di Juschenko, che sta distribuendo in tutta l’Ucraina i soldi che gli oligarchi gli hanno generosamente regalato, per incitare impunemente alla sedizione.

I cospiratori “arancioni” cercano di stroncare la volontà del nostro popolo di resistere alla dittatura incombente. A tal fine cercano di utilizzare tutti gli strumenti che da sempre si trovano nell’arsenale dei nazionalisti. Cercano di provocare l’odio tra le regioni, le etnie e le religioni, di inserire un cuneo tra le generazioni, di schernire la nostra grande storia, di convincere la gente che la trasformazione dell’Ucraina in una semicolonia dell’Occidente, sotto gli stivali della NATO, rappresenta una questione ormai risolta, da non mettere assolutamente in discussione. Per il raggiungimento del loro criminale obiettivo – impadronirsi di tutto il potere e di tutti i beni dell’Ucraina – queste persone agiscono sulla base del principio del “tanto peggio, tanto meglio” e cercano consapevolmente di destabilizzare la situazione economico-sociale del paese, sperando di vedersi restituire il monopolio del potere sull’onda della crisi da loro stesse provocata.

Gli “arancioni” tentano di seminare la paura tra coloro che vogliono e sono pronti a resistere al loro colpo di stato. E’ proprio questo lo scopo perseguito dai vigliacchi, che hanno aggredito recentemente le sedi di partito del KPU in alcune regioni dell’Ucraina. E’ chiaro anche ai non addetti ai lavori che tali episodi non sono dovuti al caso, ma sono stati realizzati sulla base di un piano preparato in alte sfere.

Noi comunisti dichiariamo che non ci faremo intimidire. Facciamo appello ai cittadini dell’Ucraina perché siano vigili e non permettano uno sviluppo della situazione che corrisponda agli scenari elaborati oltreoceano.

Esigiamo che gli organi di ordine pubblico, che oggi in maniera illegale sono subordinati al presidente, mantengano la loro fedeltà al giuramento e non solo non diano corso a decreti criminali, nel caso si presentino, ma stronchino qualsiasi tentativo di conquista incostituzionale del potere.

Avendo ben presente la pericolosità di un colpo di stato “arancione”, il gruppo parlamentare del KPU intende chiedere immediatamente conto a tutti i dirigenti delle strutture di sicurezza dello stato delle misure che si stanno adottando per il mantenimento dell’ordine pubblico, per la difesa della democrazia e della sicurezza dei cittadini dell’Ucraina.

Non passeranno!

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