SUL REVISIONISMO STORICO

Due giorni addietro ed ieri in Cina si sono svolte numerose manifestazioni contro l'ondata revisionistica impressa da alcuni anni dal governo giapponese nel cancellare dai libri di storia del proprio paese e dalla memoria collettiva i crimini compiuti dall'imperialismo giapponese in Cina, in Corea ed altri paesi asiatici nelle varie aggressioni compiute nel Novecento. Altre manifestazioni nelle settimane passate v'erano state nella Corea, sia del Nord che del Sud, ed in quest'ultimo paese anche con gravi incidenti.

Parlare del revisionismo storico è un discorso lungo, che non riguarda solo l'Asia, ma tutto il mondo, Europa compresa. Esso purtroppo ha attecchito per gli spazi lasciati aperti dal revisionismo ideologico. Non si può quindi affrontarlo organicamente in poco spazio.

Alcune cose però bisogna dirle. 1) Dopo la seconda guerra mondiale, gli americani, che hanno controllato i paesi sconfitti come Germania e Giappone hanno elogiato le loro azioni belliche, disconoscendo quelle dell'Unione Sovietica, ed hanno altresì coperto le responsabilità di molti esponenti governativi se diventavano subordinati alla strategia americana. Risultato: per più di 20 anni la storia passata era coperta da un velo, dal momento che i diversi governi imperiali giapponesi, i governi di Adenauer in Germania occidentale e quelli democristiani in Italia collaboravano attivamente nel sistema di alleanze militari Usa.

Ma mentre in Italia l'opposizione socialcomunista con manifestazioni e convegni e gli intellettuali nei libri e nei film riportavano quotidianamente alla memoria collettiva i tragici eventi passati, in Germania questo non avveniva, almeno fino al '68, quando i giovani contestarono non solo il governo di centro-destra e poi quello socialdemocratico, bensì tutta la generazione che avendo vissuto gli anni della seconda guerra mondiale tendeva a dimenticare il passato e le responsabilità individuali e collettive. Diversamente, invece, nelle scuole della RDT si ricordavano i crimini nazi-fascisti e la società cresceva con un patrimonio comune antinazista. Prima per l'azione delle nuove generazioni e poi, dopo il crollo del muro, per l'influenza democratica dei cittadini dell'ex RDT, nonchè per l'azione congiunta dei popoli e dei governi aderenti alla nascente Unione Europea, i governi tedeschi che si sono succeduti hanno dovuto fare ammenda del passato (magari con qualche ipocrisia!), partecipando alle celebrazioni in memoria delle vittime e di liberazione dell'Europa dal nazi-fascismo.

2) In Giappone, invece, con la complicità degli americani che hanno subordinato questo paese nella loro strategia di controllo dell'Asia, i governi del dopoguerra prima hanno minimizzato, pur scontrandosi con una forte opinione pubblica di sinistra, poi dopo il crollo dell'Unione Sovietica non solo hanno cancellato tutti i crimini del passato dalla memoria collettiva, riscrivendo la loro storia nei libri di testo ed omaggiando con visite e fiori le spoglie dei peggiori criminali conservate nei santuari imperiali, ma si adoperano praticamente nella rinascita del militarismo mandando truppe in Iraq, rivedendo la Costituzione ed impegnandosi in una pericolosa politica estera in Asia che, fiancheggiando gli Usa, offre protezione a Taiwan dopo l'approvazione della legge antisecessione da parte dell'Assemblea popolare cinese.

Questa politica, ormai apertamente e senza finzioni o giochi diplomatici, nei quali il primo ministro Koizumi è abile protagonista (è stato in visita anche a Beijing ed a Piongyang) si scontra con quella cinese, nord-coreana ed anche sud-coreana e tutto fa pensare che le relazioni tra questi paesi, se non c'è una svolta radicale, si aggraveranno.

3) Dopo il crollo del muro di Berlino, dei regimi dell'Europa orientale e soprattutto dell'Unione Sovietica in quanto Stato, la corrente del revisionismo storico si è sviluppata ovunque e molti eventi, prima manipolati nei testi o nei resoconti, poi nelle fiction televisive, sono stati utilizzati per modificare il giudizio storico e far passare i liberatori come aggressori. In questo ruolo, che fu di Solidarnosc e di altri gruppi clerico-fascisti dell'Europa orientale, in questo momento si distinguono attivamente i governi baltici che si rifiutano di partecipare alle celabrazioni che si svolgeranno a Mosca l'8 maggio prossimo, 60° anniversazione della vittoriosa guerra patriottica dell'Urss, perché a loro dire "la dittatura nazista e quella comunista si sono equivalse", e hanno anche cercato nelle settimane scorse di far votare al parlamento europeo una risoluzione che bandisse la falce e martello ed altri simboli del movimento operaio internazionale. Pur non riuscendo in quest'ultimo intento hanno però, con la complicità di alcuni governi, forze politiche, e non solo di centro-destra, e con la frenetica divulgazione dei mass media, attivamente lavorato per creare nelle grandi masse la convinzione che nazismo e comunismo si equivalgono. In tal senso le fiction hanno un ruolo importante, a livello emotivo, perché costruendo delle storie di vita personale sulla manipolazione dei fatti storici oppure su eventi di giustizia sommaria o di rabbia popolare che succedono ai margini di ogni movimento di massa (per dirla con Mao, la "rivoluzione non è un pranzo di gala") si denigra tutto il movimento con le sue idee e con la trasformazione economico-sociale realizzata, per riportare indietro la Storia e riconsegnare il potere alle vecchie classi dominanti.

4) Il revisionismo storico ha trovato un varco negli assetti determinati dal revisionismo ideologico, fiorito nella seconda metà degli anni '50 nel PCUS e diffusosi in molti partiti comunisti, il quale anziché correggere gli errori di crescita (che erano diversi!) ha cambiato il paradigma sia del ruolo assegnato al partito d'avanguardia e sia dell'interpretazione dei fatti storici, non poggiante sul materialismo storico e dialettico che sinteticamente si può oggi enunciare così: i fatti sociali sono determinati dalla relazione rapporti di produzione e forze produttive, tenendo conto delle trasformazioni naturali, fisiche e biologiche (nella struttura del DNA di ogni essere vivente).

11aprile 2005

G.A.


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