Putin paragona la politica estera americana a quella del Terzo Reich

Con questo titolo l'International Herald Tribune del 9 e il New York Times del 10 maggio riportano un servizio AP di Andrew E. Kramer da Mosca che riferisce del discorso tenuto da Putin nell'anniversario della vittoria del 1945.

Mosca mette in guardia
contro chi vuole riscrivere la storia

Servizio di "Voice of Russia"
di Yuri Reshetnikov

La Russia ha celebrato questa settimana la sua più importate festività pbblica, l'aniversario della vittoria sulla Germania nazista.

Il presidente Putin nel corso di una parata sulla Piazza Rossa ha pronunciato un breve discorso dedicato alle decine di milioni di rusi caduti nel corso della seconda guera mondiale.

Nel suo discorso il dirigente russo, con evidente riferimento alla confinante Estonia e allo smantellamento del monumento ai caduti della guerra ha attaccato "quelli che cercano oggi di minimizzare quella preziosa esperienza dissacrando i monumenti ali eroi della guerra". [...]

Alcuni giorni prima la Russia aveva accusato l'UE e la NATO di connivenza con paesi che disprezzano la memoria dei soldati sovietici e cercano di riscrivere i testi di storia..

“I tentativi di ricostruzioni arbitrarie della storia stanno diventando parte della politica estera di certi paesi, ha detto il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov nel corso di unaerimonia in onore dei diplomatici russi morti duante la guerra. "Purtroppo certe organizzazioni come la NATO e l'UE sono conniventi con questi tentativi" [...]

Nel discorso tenuto per il giorno della vittoria il presidente russo Putin ha ricordato le enormi perdite russe nela guerra, ma ha anche detto che nel giorno della vittoria la Russia onora la memoria delle vittime del fascismo in tutto il mondo

L'agenzia stampa RIA-Novosti ha riportato le parole che aveva pronunciato in precedenza: "purtroppo non tutti al mondo capiscono che la Russia ha perso nella guerra più gente del resto del mondo... Ma la Russia onoa la memoria di tutte le vittime del nazismo, compresi gli stessi antifascisti tedeschi e i nostri alleati nella seconda guerra mondiale".

Ecco la traduzione della prima parte del servizio:

Il Presidente Vladimir Putin, in quello che sembra un crescendo di retorica antiamericana da parte del governo russo, in un discorso mercoledì in cui commemorava il 62º aniversario della sconfitta della Germania nazista, ha paragonato indirettamentela politica estera degli Stati Uniti al Terzo Reich.

Putin non ha nominato espressamente gli stati Uniti o la NATO ma ha pronunciato, facendoun'analogia con la Germania nazista, parole simili a quelle utilizzate in precedenza per criticare la politica estera americana

Le sue parole sono l'ultimo episodio di una serie di aspre critiche russe nei confronti della politica estera americana, sull'Iraq, sulla difesa missilistica, sull'espansione della NATO e, più in generale, con l'accusa agli Stati Uniti di cercare il dominio escusivo degli affari mondiali.

Alcuni analisti politici vedono nei nuovi toni un ritorno allo stile della guerra fredda da parte di un paese reso più audace dalla ricchezza petrolifera, ma i russi dicono che l'asprezza è il riflesso della frustrazione perchè il punto di vista russo, specialmente sulll'espansione della NATO, è stato ignorato in occidente.

L'analogia fatta da Putin è contenuta in un passo di un più ampio discorso dedicato a onorare senza mezzi termini i veterani della seconda guerra mondiale che qui viene chiamata grande guerra patriottica.

Parlando daun palco di fronte al Mausoleo di Lenin sula Piazza Rossa di fronte alle truppe schierate per una parata, Putin ha definito l'anniversario della vittora un giorno di "enorme importanza morale e stimolo per l'unità" per la Russia e ha elencto le lezioni che da quella guerra vengono per il mondo attuale.

"Non abbiamo il diritto di dimenticare lecause di tutte le guerre", ha detto Putin, "che vanno ricercate negli errori e nei calcoli sbagliati che si fanno in tempo di pace".

"I pericoli al giorno d'oggi non sono diminuiti", ha continuato poi abbandonandosi a quella che un esperto ha definito una chiara allusione alla politica estera degli Stati Uniti "Si stanno soltanto trasformando, cambiando le apparenze. Queste nuove minacce - come al tempo del Terzio Reich - vengono dallo stesso disprezzo per la vita umana e dalle stesse pretese di eccezionalità e di diktat nel mondo."

L'ufficio stampa del Cremlino ha rifiutato di commentare le dichiarazioni, dicendo che il portavoce di Putin era assente per la giornata festiva.

Ma Sergei Markov, direttore dell'Istituto di Studi Politici, che lavora a stretto contatto col Cremlino ha detto in un'intervista telefonica che Putin si riferiva agli Stati Uniti e ala NATO. Markov ha poi spiegato che le parole del presidente dovevano essere interpretate nel contesto di una discussione più ampia, filosofica sulle lezioni della seconda guerra mondiale e che il era stato messo in rilievo anche il ruolo degli alleati dell'Unione Sovietica nel determinare la sconfitta tedesca.

"Intendeva parlare degli Stati Uniti, ma non solo", ha spiegato Markov a proposito della frase sul Terzo Reich. "Putin ha detto che la seconda guerra mondiale contiene insegnamenti che possono essere applicati al mondo attuale".

Gli Stati Uniti, questo il punto di vista di Putin, stanno cercando di costruire un mondo unipolare con cui sostituire l'equilibrio bipolare dela guerra fredda.

In un discorso tenuto il 10 febbraio scorso a Monaco aveva caratterizzato gli Stati Uniti come "un unico centro di potere, di uso della forza, di possibilità decisionale. Insomma un mondo con un un padrone, un unico sovrano".

La vittoria nella seconda guerra mondiale, ottenuta al costo di circa 27 milioni di cittadini societici, ha ancora un'eco profonda nella ex Unione Sovietica, particolarmente nelle relazioni della Russia con gli stati baltici di Estonia, Lettonia e Lituania. [...]

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