cedolin3.html

Obama, Brzezinski e Mumbai

Manuel Zanarini

27 novembre 2008
Fonte: http://www.anchesetuttinoino.splinder.com/
Segnalato da: Arianna editrice - Rassegna stampa del 27 novembre


Abbiamo ancora tutti negli occhi le impressionanti scene degli “attacchi terroristici” di ieri a Mumbai, la capitale economica dell’India. Ovviamente, è arrivata la prima rivendicazione, a firma “Deccan Mujahideen “, sigla praticamente sconosciuta. Chiaramente, per poter fare un’analisi completa della vicenda, bisognerà aspettare qualche giorno, e cercare di capire quali piste siano le più credibili; infatti, va ricordato che in India è anche presente una forte componente di guerriglia comunista. Personalmente, mi sbilancio e penso che si tratti di quello che in gergo viene chiamato “False flag attack”, cioè un’ operazione condotte, o tollerata, dai servizi segreti per poter scatenare una reazione esponenzialmente superiore, i più famosi casi del genere sono Pearl Harbour e l’11 Settembre

Per spiegare la mia opinione, farò un piccolo passo indietro, alla campagna elettorale americana e alla sua “mente occulta”. Il vero “cervello” dell’”operazione Obama” è tale Zbigniew Brzezinski, docente universitario e fondatore della Trilateral Commission. Non mi dilungherò troppo su tale argomento, ma basti dire che la Trilateral Commission, è un’organizzazione che comprende i più importanti politici e uomini d’affari Europei, Statunitensi ed Asiatici. In diversi suoi libri, il più significativo dei quali può essere considerato “The Grand Chessboard” del 1977, Brzezinski sosteneva che la priorità per gli Stati Uniti debba essere prendere il controllo del “cuore” di Eurasia, in particolar modo, delle risorge energetiche dell’Asia Centrale. Guarda caso, proprio in campagna elettorale, Barack Obama ha dichiarato che se fosse stato eletto avrebbe spostato le truppe dall’Iraq all’Afghanistan (“dove si nascondono i terroristi che ci hanno attaccato”) e inoltre affermava che se il Pakistan non avesse fatto nulla per fermare i terroristi presenti sul suo territorio, sarebbe intervenuta direttamente Washington. Solo coincidenze, oppure le parole dette da Obama sembrano prese dai libri di Brzezinski? Direi che vi sono pochi dubbi, soprattutto se si guarda ai primi nomi che circolano sul suo governo, da Axelrod alla Clinton, per finire con Volcker, tutti membri della Trilateral o del suo fratello Bilderberg Group. A questo va aggiunto che l’India si trova sostanzialmente ad un bivio: restare un alleato fedele di Washington, come negli anni passati, oppure avvicinarsi a Russia e Cina per creare un polo alternativo?

La mia impressione, pertanto, è che assisteremo, nel breve tempo, ad un’accentuarsi dei conflitti in Asia. Anzi a dire il vero ci sono già i primi segnali: basti considerare la situazione della Thailandia che internamente è minata dall’esercito(da sempre vicino alla CIA) che sostiene gli oppositori del governo, e all’esterno attaccata dalla Cambogia che da tempo ha l’appoggio di elementi del Bilderberg Group; oppure al Pakistan, e alle dimissioni forzate di Musharraf; e ora tocca all’India, colpita pochissimo tempo dopo l’insediamento di Obama alla Casa Bianca, e dove i “terroristi” non volevano colpire gli occidentali in genere, ma “casualmente” solo quelli di nazionalità Britannica o Statunitense.

Tutto questo, potrebbe fornire una “giustificazione” a Obama per “invadere” il cuore di Asia, secondo i disegni della sua guida Brzezinski. Più o meno quello che successo con l’Afghanistan e l’Iraq dopo l’11 Settembre. Il che mi porta a due considerazioni. La prima è che forse tutti quelli che si sono esaltati per la vittoria di Obama, dovrebbero riflettere meglio su quello che è realmente successo a Washington. La seconda è che stavolta non so se la Russia, ormai accerchiata, e soprattutto la Cina, che ha disperatamente bisogno delle risorse energetiche dell’Asia Centrale, staranno a guardare. Mie supposizioni o realtà? A breve avremo le risposte.

Ritorna alla prima pagina