Considerazioni etico-numeriche di Roberto Massari

[...] aggiungo una mia considerazione sui numeri.

Che poi non è tanto una considerazione matematica quanto etica: espressiva cioè di un mio disprezzo senza limiti e senza colori politici nei confronti di questa gentaglia, questi farabutti bugiardi e imbroglioni che continuano a falsificare le cifre dei cortei ad uso e consumo dei gonzi che li ascoltano e che sono a loro volta stupidamente felici di farsi imbrogliare onde credere di essere un po' più forti di quanto realmente siano. Sono menzogne ad uso e consumo interno agli apparati, alle quali non crede ormai più nessuno fuori dalle chiese di appartenenza. Basterebbe questa disonestà a far calare un sudario sulle prospettive di rinnovamento sociale che la ex sinistra e la ex estrema sinistra dichiarano di rappresentare. Al corteo Arcobaleno dell'11 io ovviamente non c'ero e provo anzi grande pena per tutti coloro che ci sono andati in buona fede. Non posso dire quindi quanti fossero, se non ascoltando altri osservatori che mi hanno riferito. Ma non ci sono dubbi che dovevano essere meno di 20.000 persone, anche perché così ha calcolato la Questura di Roma che ormai è diventata l'unica fonte attendibile per le quantità nei cortei (vi ricordate i 150.000 contro Bush del 9 giugno 2007 che erano invece 15.000 secondo me e 20.000 secondo la Questura?).

Alla manifestazione Arcobaleno probabilmente erano anche un pochino meno, perché di questi tempi la Questura tende ad essere generosa. I nostri 8-10.000 della grande manif. antirazzista del 4 ottobre sono stati portati dalla Questura a 15.000. Non ho nessun problema a dirlo, anche perché come organizzatori del corteo antirazzista avevamo deciso di non mentire e così comincio io a dare il buon esempio. In più, che fossimo 10.000 o 15.000 o 100.000 a me non me ne frega niente: il problema è la qualità della lunga campagna preparatoria, la grande presenza di immigrati e la continuità che stiamo dando alla mobilitazione antirazzista. Resta il fatto non indifferente che eravamo circa la metà dei partecipanti al corteo di sabato 11, pur non avendo quotidiani, assessorati o soldi dallo Stato. Ferrero, Liberazione e Manifesto hanno moltiplicato per 15, onde ottenere l'astronomica cifra di 300.000. Io ricordo ancora, negli anni '70, quando la Flm disse che 300.000 metalmeccanici avevano invaso Roma. Infatti, quel giorno Roma fu letteralmente invasa. Forse erano meno, forse 200.000, ma è certo che i Lungoteveri, le strade di accesso al centro e le periferie in cui erano parcheggiati i pulman furono percorsi in lungo e in largo per ore e ore da cortei gioiosi e colorati. Tutta la città fu coinvolta. Quelle sono 300.000 (forse 200.000) persone a Roma: lo sono quando la città è letteralmente invasa in ampie sue parti.

L'anno scorso, per la "celebre" manifestazione del 20 ottobre di Rifondazione, i partecipanti furono un po' più di 70-80.000. La Questura disse 100.000. Rifondazione disse 1.000.000 (un milione!).

Vi rendete conto a che livello di disonestà sono arrivati i capi e a che livello di idiozia i militanti? L'altr'anno moltiplicarono per 10-11. Quest'anno hanno moltiplicato per 15. L'anno prossimo? L'anno prossimo speriamo che si siano sciolti e non ci siano più. Sempre che noi si sia capaci di continuare ad essere onesti e a dire la verità, anche quando va male. Anzi, soprattutto allora.

Nei prossimi giorni - visti i precedenti - dovremo ascoltare crasse menzogne sulla manifestazione del 17 ottobre del sindacalismo cosiddetto "di base" e poi quelle pirotecniche sul corteo di Veltroni del 25 (ammesso che lui ci vada).

Puah! Questa è la schifezza in cui si sono trasformate la ex sinistra e la ex estrema sinistra. Un tempo, quando i cortei si facevano con obiettivi precisi (sedi da raggiungere o da presidiare o da assaltare) il problema dei numeri non si poneva. E' a partire dal 1969-70, con l'uso dei cortei come sfilate esibizionistiche e competitive tra i vari partitini nati dalle spoglie del '68, che sono cominciati a diventare importanti i numeri. Così importanti che ormai vengono gonfiati ad arte, senza più alcun pudore e senza più alcun riferimento alla realtà: 20.000, 50.000, 300.000, un milione: boom! A chi le spara più grosse (le cazzate, ovviamente).

Basterebbe guardare a questi aspetti etici, per capire dove siamo - pardon... - dove sono arrivati.

Roberto Massari

14 ottobre 2008


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