OCCUPANTI IN DIFFICOLTA’

Sono sempre più evidenti le difficoltà delle forze di occupazione in Iraq.

Dalle più recenti dichiarazioni dei vertici politico-militari di Washington è uscito tutto ed il contrario di tutto. All’ottimismo di facciata della Rice e di Cheney (“l’insurrezione è agli ultimi sussulti”), fa riscontro il quadro pessimistico delineato al Congresso USA dai generali Abizaid e Casey, comandanti in Iraq e Medio Oriente, che hanno ammesso l’aumento degli attacchi della guerriglia negli ultimi due mesi.

Di fronte a questo quadro, Bush ha dichiarato comprensibilmente che “indicare una scadenza sarebbe fare semplicemente il gioco degli insorti”. Su questa stessa linea Rumsfeld che, dopo aver diffuso a piene mani generiche notizie di trattative non si sa bene con chi, al fine di dividere le varie componenti della Resistenza, ha parlato della probabile necessità di restare in Iraq ancora 10-12 anni!

Il quadro è dunque confuso, e tentativi – del resto naturali e non nuovi – di dividere la Resistenza sono certamente in corso. Ma alcune cose sono assolutamente chiare:

1. Il tentativo di stabilizzazione seguito alle elezioni farsa del 30 gennaio è sostanzialmente fallito. L’unico risultato politico ottenuto dagli USA è stato quello di aver trascinato su una posizione sempre più subalterna l’Unione Europea, come si è visto nei giorni scorsi alla conferenza di Bruxelles.

2. L’attuale governo iracheno è assolutamente incapace di controllare la situazione.

3. Gli USA non hanno alcuna “exit strategy”. Il loro disegno imperiale non può contemplare alcun disimpegno (che non intaccherebbe comunque la presenza di un consistente numero di basi militari) che non si accompagni alla stabilizzazione di un regime amico. Situazione per ora ben lungi dal realizzarsi.

4. Lo sviluppo della resistenza in Afghanistan ed il risultato delle elezioni presidenziali in Iran rafforzano le forze di opposizione all’imperialismo USA in tutta l’area e mostrano quali controspinte abbia messo in moto il totalitarismo di Washington.

Ad un anno esatto dal cosiddetto “passaggio dei poteri” del 28 giugno 2004 questo è il punto della situazione. “Con la Resistenza fino alla vittoria!” non è dunque soltanto uno slogan doveroso, od un generico auspicio: è una reale possibilità.

Iraq Libero - Comitati per la Resistenza del Popolo Iracheno

iraqlibero@email.it


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