Coincidenze

Quando denunciamo la 'coincidenza' che si registra nei giornali, compresi quelli che si definiscono comunisti, di certe uscite frutto di veline sospette può sembrare, la nostra, una tendenza alla dietrologia. Come dire, verificare per credere. Appunto per questo dobbiamo segnalare la 'coincidenza' di alcuni articoli pubblicati dalla stampa italiana sulla Bielorussia e in particolare su Lukashenko.

La 'coincidenza' anche stavolta coinvolge il quotidiano liberamente comunista Liberazione. Su questo giornale giovedì 18 agosto appare un articolo a firma di Matteo Tacconi e Fabio Tonacci contro Lukashenko accusato in qualità di presidente padrone della Bielorussia di aver lanciato una campagna contro la minoranza polacca accusata di fomentare un cambio di regime. Lukashenko avrebbe dichiarato che questa minoranza è "il cavallo di Troia degli Stati Uniti e dell'Unione europea". Preoccupato - dice testualmente Liberazione - dall'onda delle rivoluzioni colorate di Georgia e Ucraina, l'autocrate di Minsk usa il pugno di ferro con l'opposizione interna e rafforza l'isolamento diplomatico internazionale, sfidando, come si dice nel titolo dell'articolo, l'occidente.

Che un giornale 'liberamente' comunista si preoccupi delle relazioni con un occidente responsabile dell'utilizzazione delle questioni nazionali per scatenare guerre etniche e invasioni è francamente ignobile. Ma il punto non è questo. La cosa più sconcertante è che il giornale 'liberamente comunista' anticipa di un giorno, guarda caso, l'uscita di un appello contro la Bielorussa firmato da personaggi come Havel, ex presidente cecoslovacco, dal senatore ceco rappresentante della nobiltà del suo paese Schwarzenberg, dall'ex presidente del Sudafrica razzista De Klerk, dall ex direttore del WTO Mike Moore e così via. L'appello è stato pubblicato da Repubblica il 19 agosto a pagina 17.

Questi personaggi, notoriamente all'avanguardia nella lotta mondiale per la libertà, si appellano al mondo intero perchè, dicono, "siamo convinti sia necessario sfruttare ogni occasione per aprire una breccia nel muro di disinteresse e d'incapacità della comunità democratica a prendere posizione contro questo autocrate postsovietico e contro i suoi tentativi si sopprimere ogni residuo di libertà ancora esistentente nel suo paese. E' anche necessario, aggiunge l'appello, continuare a sviluppare contatti e cooperazione con qualunque libera istituzione bielorussa.

Dunque ha ragione Lukashenko quando vuole evitare che il suo paese faccia la fine della Jugoslavia, dell'Ucraina, della Georgia, ma questo non può interessare un quotidiano 'comunista' che prende le veline dall'informazione imperialista.

R.G.

20 agosto 2005


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