Trotskisti in marcia

Aiutata da un gruppetto di āscari reduci da un passato comunista novecentesco, la corrente pių istituzionale del trotskismo italiano ha deciso di dare il suo marchio alla costituzione di un nuovo raggruppamento politico che dovrebbe concorrere alla spartizione dei resti dell'avventura ingroiana e del fallimento rifondarolo.

Per comprendere i contenuti salienti dell'analisi basta citare questi punti del documento fondativo:

1) Il socialismo reale č crollato nel passato per le sue colpe!
2) Noi lottiamo per la costruzione di una rappresentanza politica (sta per deputati) che non abbia come prima e unica ragione la presenza nelle istituzioni... dal momento che solo le relazioni solidali(?) e il conflitto rompono la solitudine.
3) Sono tante le esperienze di sinistra alternativa che crescono in Europa (la sinistra europea?). Esse ci dicono che la strada che vogliamo percorrere č praticabile.
4) Siamo tuttora in differenti esperienze politiche e sociali, ma riteniamo urgente l'avvio di un percorso comune ecc. ecc. ecc.

Sconcerta dover constatare che dopo il massiccio astensionismo, il risultato elettorale grillino e la liquefazione delle liste della sinistra 'alternativa' ci sia qualcuno che speri ancora di lucrare sulle parole conflitto e alternativa senza uno straccio di analisi concreta dei problemi politici e di strategia. Ma questo č un problema degli alternativi libertari che si ritroveranno a Bologna l'11 maggio.

Quello che ci puō e ci deve interessare č che si chiarisca il carattere di questa nuova avventura trotskista che, come dicono i promotori esplicitamente, seguirā l'esempio europeo, quello per intenderci che ha aiutato Hollande a vincere le elezioni. Per noi c'č la soddisfazione di veder chiudersi il balletto 'comunista' di un gruppo di āscari che dal comunismo novecentesco sono finiti laddove era naturale che finissero. Il tempo č galantuomo.

Erregi

5 maggio 2013


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