Attacare, attaccare, attaccare,
ma come?

Anche se canta vittoria, il capo gang del governo in carica ha dovuto stabilire una linea di difesa arretrata che somiglia un pò alla linea gotica dei tedeschi nella seconda guerra mondiale. C'è stato, nonostante le declamazioni berlusconiane sulla vittoria parlamentare, un vistoso arretramento delle sue armate che hanno però frettolosamente riorganizzato le file e si sono attestate bloccando, per ora, l'avanzata delle opposizioni.

Questo attestarsi della linea di difesa ha colto i fautori delle vittorie facili un pò di sorpresa e si rischia una nuova ondata depressiva fondata sul mito della invincibilità del Cavaliere. Su questa invincibilità ci sono molti dubbi, ma l'avversario non può essere sottovalutato perchè ha ancora la forza di combattere. Per questo bisogna ragionare sui passaggi futuri.

Finora il gioco è stato nelle mani dei centristi che hanno tentato il colpo decisivo per diventare il nuovo punto di riferimento del potere in Italia. Il colpo non è riuscito e come conseguenza positiva ha allontanato la prospettiva di nuovi governi centristi con supporto del PD che avrebbero di nuovo alimentato le spinte di destra.

La partita antiberlusconiana è dunque ancora aperta. E mentre i centristi e i 'moderati' del PD cercano, basandosi su alchimie elettorali, la via di una alternativa di governo, la situazione sta avanzando a grandi passi verso un salto di qualità che, superando l'esistente, mette in campo nuovi protagonisti.

Il 14 dicembre è stato il punto di sintesi di questa nuova situazione. Gli scontri di piazza hanno evidenziato che ormai c'è una generazione di giovani che vuole entrare in campo e sostenere direttamente lo scontro con questo governo e battersi in campo aperto.

A questo punto si è arrivati non improvvisamente, ma attraverso tappe che hanno coinvolto lavoratori, studenti, precari nel corso delle lotte degli ultimi tempi. Ora, quella che abbiamo definito linea gotica,sta lì a dinostrare che il nemico è intenzionato a resistere, non solo politicamente, ma attrezzando una risposta repressiva di cui le avvisaglie si sono, per ora, appena intraviste.

La domanda diventa dunque questa: è possibile e come infrangere la linea gotica e non consegnare l'alternativa ai moderati ? Intanto dobbiamo considerare il ruolo che la parte migliore del movimento antiberlusconiano ha svolto finora con l'opera di denuncia della criminalità di questo potere e della sua dinamica popolar-fascista. Gli economicisti e i trade-unionisti di casa nostra da tempo vanno ripetendo che bisogna passare alle questioni sociali. E' bene ripetere che questa linea fa perdere gli orizzonti politici di una prospettiva di fase. Berlusconi non si può battere solo con le lotte sociali tenendo denuncia politica e obiettivi rivendicativi su piani distinti. In fondo gli studenti e i giovani scesi in piazza il 14 dicembre hanno messo in luce l'arretratezza di certe sinistre blateranti e politiciste. L'unità tra obiettivo politico e coinvolgimento di massa ha evidenziato l'efficacia della risposta.

Su questa base si può sfondare la linea gotica e imporre terreni più avanzati di quelli proposti dai moderati dell'opposizione parlamentare. Questo non significa, anzi non deve significare il ritorno alla logica dell'autonomia operaia. Lo scontro di cui parliamo deve essere sempre in grado di calibrare le forze e aggregarne quanto più possibili, in modo da dimostrare che è l'opposizione di piazza a guidare la musica e conquistarsi il ruolo di protagonista. Per rafforzare questa tendenza occorre aprire canali politici di discussione, portando il movimento a livelli di maturità che ne evitino gli errori di sempre e l'isolamento. E a proposito di canali, sia chiaro che bisogna tenersi alla larga da quelli televisivi che vogliono riportare le cose sul discorso dei bravi ragazzi.

Erregi

18/12/2010


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