Movimenti e riformismo politico

Se è vero che in questi anni di dominio berlusconiano le risposte non sono state all'altezza della portata degli avvenimenti e che quelli che dovevano rappresentare l'opposizione, dal PD alla cosiddetta sinistra radicale, hanno dimostrato la loro inconsistenza e il loro opportunismo, è pur vero che a lato di questa incontestabile verità, altre cose si sono mosse.

Cerchiamo di elencarle e di capirne il possibile punto di arrivo. Intanto si sviluppata l'opposizione definita giustizialista, quella per intenderci rappresentata da Di Pietro, dal settore televisivo antiberlusconiano, da Marco Travaglio e il quotidiano il Fatto e sullo sfondo dalla Repubblica scalfariana col suo laicismo moderato. Su un fronte dunque è stato superato quel concentrato di opportunismo, di arrivismo e di incapacità politica che il PD ha rappresentato in questi anni e che lo pone non come alternativa al berlusconismo, bensì come una forza moderata tra le altre. Questo è un fatto indubbiamente nuovo e che rimescola le carte in quello che era lo schema destra-sinistra.

A confermare questa analisi si aggiunge la crisi dell’ala ‘sinistra’ dello schieramento tradizionale di cui il PD doveva essere il cardine. La crisi di quest’ala ‘sinistra’, rappresentata dai rottami del PRC-PdCI, di cui Vendola cosituisce la pietra tombale, è ormai irreversibile.

Le novità non sono però solo queste. Difatti se si esamina meglio la situazione che ha portato alla manifestazione Fiom del 16 ottobre a Roma e le convergenze politiche che cercavano di accreditarne il valore di sintesi politica, si capisce che attorno a quell’evento si ipotizza una nuova realtà, cioè, chiuso il capitolo delle due sinistre di bertinottiana memoria, si apre il laboratorio della Linke italiana come punto di approdo di esigenze culturali, rivendicative, democratiche che i vecchi ceti politici delle due sinistre non hanno saputo e voluto rappresentare.

E’ un passo avanti? Senza enfasi bisogna dire che qualcosa di nuovo si muove sotto il cielo della politica italiana, ma la spinta propulsiva è di stampo laburista, anche se i teorici del meno peggio già cantano vittoria. Inutile comunque lanciare anatemi. Bisogna capire le tendenze vere e se esistono alternative più avanzate.

Erregi

18 ottobre 2010


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