Il fascismo a suffragio universale

La storia dei fascismi europei è stata una storia inizialmente elettorale, anche se supportata dalle ragioni convincenti dello squadrisno. Ma la storia non si ripete sempre allo stesso modo e stavolta le armi della convinzione coatta sono stati gli strumenti mediatici a disposizione dell'armata berlusconiana e non i manganelli. Queste nuove armi hanno funzionato egregiamente e oggi abbiamo 'democraticamente' un razzifascismo che governa a suon di maggioranze parlamentari.

I provvedimenti del governo Berlusconi hanno sicuramente creato disagio in una parte consistente della popolazione italiana, ma sbocchi non se ne vedono. E' vero che si cerca di utilizzare Napolitano, settori maggioritari della magistratura, giornalisti ecc. per contrastare il rullo compressore del nuovo razzifascismo, ma la questione centrale è assente dal dibattito politico. Che cos'è il berlusconismo e come va combattuto?

La prima cosa che dobbiamo chiarire è che Berlusconi non è un governo di destra di tipo parlamentare, che si può sconfiggere cambiando maggioranza, Il governo Berlusconi è qualcosa di qualitativamente nuovo. Un cambiamento sostanziale delle regole di una democrazia parlamentare, sia pur borghese, per instaurare a furor di popolo un nuovo sistema basato sulla demagogia populista, sull’ideologia razzista e anticomunista, sul blocco del potere di interdizione che il sistema istituzionale prevede.

In questo contesto il lodo Alfano sull’immunità, le ronde razziste, il reato di immigrazione clandestina, la legge contro le intercettazioni e soprattutto il silenzio radiotelevisivo e mediatico sugli affari di regime fanno da ammortizzatori alle proteste.

Eugenio Scalfari dalle colonne di Repubblica resiste a ammonisce, mentre il PD è vergognosamente inchiodato nella eterna diatriba sulla leadership senza voler drammatizzare la situazione, ma tendendo ad una sorta di patto di pacificazione.

La sinistra radicale in questo quadro si attrezza per risalire la china elettorale noncurante del contesto e sperando che la linea Bersani le regali una nuova rappresentanza parlamentare per far da reggicoda al centro-sinistra.

E’ possibile rompere queste logiche e rimettere in campo, come nel ’68, una forza che punti al rovesciamento di Berlusconi, non passando da un’elezione all’altra, ma affrontandolo direttamente su tutti i punti in cui si articola il progetto razzifascista. Di questa necessità bisogna discutere, lasciando al bernocchismo l’illusione che la protesta istituzionale paghi.

Erregi

6 luglio 2009


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