Alitalia:
comitato di lotta contro sindacato di base
domandiamoci perchè

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Anche se continua a sfilare in manifestazioni rituali fianco a fianco e se talune volte convogliano, come nel caso del 17 ottobre scorso, una spinta oggettiva, il sindacalismo 'di base' si avvicina alla resa dei conti del tipo di quella che è avvenuta il 13 aprile con la sinistra definita radicale.

Il segnale della crisi è avvenuto con la vicenda Alitalia dove il SDL, un sindacatino a gestione trotskoide, ha vissuto la vicenda CAI prendendo sul serio il suo ruolo contrattuale e illudendosi di poter giocare una partita importante.

Era evidente fin dall'inizio che su una partita grossa come quella del trasporto aereo non sarebbero stati possibili sconti sui risultati. Che si trattasse di Airfrance o della cordata nazionale di Berlusconi, i termini di un accordo sarebbero passati attraverso la riduzione dei costi e un peggioramento delle condizioni contrattuali.

Per contrattare si è atteso il momento peggiore, quello della soluzione Berlusconi, non legata a vere scelte industriali e basata invece su motivazioni politiche e di avventurismo finanziario. Perchè si è accettato il gioco della 'contrattazione' invece di porre subito in evidenza la questione centrale e spingere i lavoratori a contrastare le opzioni che venivano presentate? Ci troviamo di fronte a un caso evidente di cretinismo sindacale, che è speculare alla pochezza agitatoria e rituale che pervade l'odierno sindacalismo di base.

I fatti si sono imposti sin dall'inizio. Il carattere mercenario del sindacalismo confederale ha messo con le spalle al muro i fautori del contrattualismo basista i quali invece di rompere, magari tardivamente, hanno accettato di firmare a palazzo Chigi il protocollo di intesa che prevedeva migliaia di licenziamenti e una decurtazione del salario. Quando ci si è accorti, nel rush finale, che anche nei particolari venivano imposte norme capestro, si è pensato di dire no. Ma in che modo? Iniziando una sorta di sciopero bianco e non rimettendo in campo tutte le questioni. D'altronde come si sarebbe potuto negare di aver accettato la gestione al ribasso di tutta la vicenda?

Fortunatamente ci hanno pensato i dipendenti Alitalia a sciogliere i nodi costituendo un comitato di lotta e aprendo lo scontro duro che ha prodotto anche la sconfessione del cosiddetto fronte del no di alcune sigle sindacali tra cui il SDL.

Ora a questo scontro è affidato l'avvenire dei lavoratori. Non ci nascondiamo le difficoltà, ma iniziarlo davvero era l'unico modo per uscire dalla sconfitta certa, quella degli accordi capestro.

La vicenda Alitalia è anche la dimostrazione di ciò che abbiamo più volte detto sul sindacalismo di base e la sua natura di sottocasta.

Come liberarsi definitivamente di questa sottocasta e ripensare un percorso di resistenza e di lotte vere?

Erregi

12 novembre 2008


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