Obiettivi veri e riti scontati
il calendario delle scadenze d'autunno

Se non fossimo in presenza di una situazione molto complicata e difficile sarebbe facile ironizzare sulle scadenze d'autunno. Sul calendario autunnale si accentra la voglia di rivincita e di protagonismo dei vari soggetti usciti sconfitti dalla contesa con Berlusconi e dalla ipotesi arcobaleno. Sia il PD che la sinistra radicale cercano di riconquistare la piazza per dimostrare di essere ancora vitali.

Veltroni, dopo le infelici uscite collaborazioniste del dopo voto, ha dovuto alzare la voce e dimostrare di essere alternativo. Non è convincente, ma ci riprova, e la sensazione è quella che stia seguendo la stessa strategia delle elezioni di aprile per dimostrare che l'unica alternativa è il suo partito come sintesi di tutto l'antiberlusconismo. Insomma,basta con le unioni, il PD è l'unica chance.

Gli esangui della sinistra radicale sembrano invece alle corde. La contesa interna al PRC si è incartata al punto che si vive la condizione di separati in casa senza che nessuno dimostri di saper uscire dal ghetto. La prospettiva dello sbarramento al 5% per le elezioni europee potrebbe essere risolutiva per la sopravvivenza dei fautori di un altro mondo è possibile. Almeno nel medio periodo dovremo quindi vivere non solo la nuova fase del berlusconismo, ma anche l'epoca veltroniana.

Le sceneggiate dei vari gruppi radikalen non modifica il quadro di riferimento, in quanto sono decenni che essi vivono la condizione di truppe di complemento del grande manovratore riformista, che stavolta ha messo in campo anche la CGIL. Quindi il loro inserimento, qualsiasi sia il pretesto, non modifica la situazione.

Se questa è la situazione politica di riferimento, che serve a intercettare di nuovo il voto degli allocchi e dei patiti del meno peggio e che ci induce a proseguire la nostra battaglia iniziata con 'questa volta no', non dobbiamo semplificare lo scenario e sottovalutare ciò che sta accadendo sotto quella che sembra la solita routine della casta politica.

La grinta fascistoide di Berlusconi, in realtà, sta determinando non solo lo scontro tra destra e 'sinistra' sul teatrino televisivo, ma uno scontro sociale appena mascherato dai provvedimenti demagogici che entusiasmano solo i ceti garantiti, che esprimono col discorso della sicurezza e sui militari in piazza il loro razzismo e egoismo sociale . La vicenda Alitalia, anche se gestita 'sindacalmente' e nel quadro delle scelte berlusconiane, ora la ripresa dello scontro a Chiaiano e sullo sfondo altri conflitti, tra cui la scuola, danno una indicazione su quale potrebbe essere il punto di crisi della credibilità del berlusconismo. Non sarà quindi un'alternativa governarista, ma lo scontro sui problemi a decidere le inversioni di rotta.

Quindi l'indicazione è chiara e su questo bisogna lavorare, mettendo assieme un progetto di alternativa politica che si saldi con un conflitto reale e non rituale.

Erregi

29 settembre 2008


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