AAA ATTENZIONE!!! EMERGENZA

Il comitato internazionale antiveleni comunica:

Un potente veleno ideologico è in commercio: si tratta del libro STALIN, distribuito da un importante quotidiano nazionale, considerato di area democratica e perfino di sinistra.

L’autore è il famigerato Robert Conquest, noto falsificatore della verità storica e per questo avvelenatore delle coscienze e delle menti dei suoi lettori. Ecco alcune note biografiche di questo signore:

Nel gennaio 1978, David Leigh pubblicò un articolo sul Guardian di Londra nel quale rivelava che Robert Conquest aveva lavorato per il servizio di disinformazione, chiamato ufficialmente Information Research Department (IRD), dei servizi segreti inglesi. Nelle ambasciate inglesi, il responsabile dell’IRD ha il compito di mettere il materiale “truccato” a disposizione dei giornalisti e delle personalità pubbliche. “Robert Conquest era al servizio dell’Information Research Department. Egli ha lavorato per il ministero degli Affari Esteri fino al 1956.” Su proposta dell’IRD, Conquest scrisse un libro sull’Unione Sovietica; un terzo dell’edizione fu comprata da Praeger che pubblica e distribuisce spesso libri su ordine della CIA.

Nel 1986, Conquest diede un significativo contributo alla campagna di Reagan per mobilitare il popolo americano sul tema di una eventuale occupazione degli Stati Uniti da parte dell’Armata Rossa! Il libro di Conquest si intitola: Que faire quand les Russes arrivent: un manuel de survie. Nel suo libro La Grande Terreur, pubblicato nel 1973, Conquest aveva stimato il numero di morti nel periodo della collettivizzazione [dell’agricoltura in Unione Sovietica, ndr] del 1932-1933 tra i cinque e i sei milioni, la metà dei quali in Ucraina. Esattamente dieci anni dopo, nel corso degli anni di Reagan, con l’aiuto dell’isteria anticomunista, Conquest giudicò opportuno estendere le condizioni della carestia fino al 1937 e far aumentare le sue “stime” a 14 milioni di morti.

LE FONTI FASCISTE DI CONQUEST

La parte cruciale, il dodicesimo capitolo di Harvest of Sorrow [pubblicato nel 1986 da University of Alberta Press, ndr.], ha per titolo: “La carestia infuria”. Essa contiene un elenco impressionante di 237 riferimenti.

Uno sguardo un po’ più attento ci fa notare che più della metà rimanda ad emigrati ucraini di destra. Il libro dei fascisti ucraini Black Deeds of the Kremlin è citato 55 volte!

Nello stesso capitolo Conquest cita 18 volte il libro The Ninth Circle di Olexa Woropay, pubblicato nel 1953 dal movimento giovanile dell’organizzazione fascista di Stepan Bandiera Beal, che collaborò con la polizia americana e scrisse sulla stampa filonazista di Hearst, è citato da Conquest cinque volte. Conquest cita le interviste del Projet Réfugiés di Harvard, finanziato dalla CIA. Cita il Comitato del Congresso sull’Aggressione Comunista del tempo di McCarthy e inoltre il libro nazista di Ewald Ammende, pubblicato nel 1936. Fa riferimento cinque volte a Eugene Lyons e a William Chamberlain, due uomini che fecero parte del comitato direttivo di Radio Liberty, la stazione radio della CIA. (Citazioni tratte dal capitolo V del libro Stalin. Un altro punto di vista di Ludo Martens. Zambon Editore, 2005)

Robert Conquest collaborò con la rivista britannica Encounters.
Irving Kristol, cattedratico della New York University, che si autodefiniva un “neo-conservatore” e che veniva considerato negli ambienti della destra statunitense il “santo protettore della Nuova Destra”, così si esprimeva riguardo alla rivista inglese Encounters : “Penso valga la pena notare che l’unica rivista britannica che, in quel periodo [durante la guerra fredda, ndr.] meritasse di essere letta era stata fondata dalla CIA e gli inglesi dovrebbero essercene dannatamente grati”. (Citazione tratta dal libro La guerra fredda culturale. La CIA e il mondo delle lettere e delle arti di Frances Stonor Saunders. Fazi Editore, 2004)

ATTENZIONE ---------- Il centro internazionale antiveleni vi ha somministrato alcune pillole di antidoto, cioè di salutare dubbio, che tuttavia non sono sufficienti per liberare la vostra mente dall’effetto del veleno inoculato. Per una efficace cura disintossicante e per dotarvi degli anticorpi preventivi contro tutte le campagne fasciste vi consigliamo la lettura di:

STALIN: Un altro punto di vista

Libro su Stalin di Ludo Martens in traduzione italiana

Zambon Editore

Titolo dell’opera originale: Ludo Martens, Un autre regard sur Staline. Éditions EPO
Traduzione di Susanna Angeleri e Adriana Chiaia
Introduzione a cura di Adriana Chiaia
Traslitterazione dei termini russi e glossario di Cristina Carpinelli
Formato 15x22. 380 pagine. € 19,80   ISBN 88-87826-28-5

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Tel.045/8489196. Fax. 045/8403149     e-mail: info@edizioni-achab.it
www.edizioni-achab.it

Questo libro è una sfida lanciata all’intelligenza dei lettori che vogliono sottrarsi al predominio del “pensiero unico” che intossica le menti e ottunde le coscienze. Questo libro è un antidoto contro la propaganda faziosa che cancella e stravolge la memoria storica e falsifica la realtà del passato, così come quella del presente. Il suo autore, Ludo Martens, confuta scientificamente, con un uso puntuale e rigoroso sia delle fonti “occidentali”, sia degli scritti degli oppositori di Stalin, in primo luogo di Trockij, sia di testimonianze per lo più sconosciute al grande pubblico, le menzogne diffuse per decenni sulla costruzione del socialismo in URSS e sul suo principale protagonista, Giuseppe Stalin. Il libro analizza e smentisce in modo inoppugnabile le falsità sui temi prediletti dalla propaganda nazista, riprese durante la guerra fredda dagli USA e dal mondo occidentale e divenute luoghi comuni: il genocidio per fame degli Ucraini, i 12 milioni di morti nei Gulag, il testamento di Lenin, la collettivizzazione dell’agricoltura e l’industrializzazione imposte da un Partito autoritario, il cieco terrore delle “purghe”, la collusione di Stalin con Hitler. Dalla lettura del libro si ricava, in positivo, una convincente ricostruzione storica, veritiera e non agiografica, della prima esperienza socialista, capace di resistere e di vincere la macchina da guerra nazista e che trasformò profondamente, in qualche decennio, un Paese arretrato in una società tra le più avanzate industrialmente e culturalmente: dall’aratro di legno di una società contadina feudale al lancio dello Sputnik nello spazio.

(informazione a cura di Adriana Chiaia)


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