Roma, 13 marzo 2006

Spett.le “Liberazione”
all'att.ne del Direttore
Piero Sansonetti
Fax 06 – 441 83 254

Caro Direttore,

pur se si prescinde da ipotesi più gravi, certamente l'illegale Tribunale dell'Aja porta una gravissima responsabilità per la morte di Milosevic e stiamo studiando la possibilità, certo difficile ma doverosa, di chiedere in diverse sedi l'incriminazione dei suoi principali esponenti sotto il profilo almeno della colpevole negligenza. Le motivazioni con cui il 23 febbraio 2006 è stata respinta l'istanza di Milosevic, corredata di autorevolissimi referti medici di specialisti russi, di venire curato a Mosca sono risibili e offensive, nonché lesive dei diritti di un uomo e di un malato. Hanno detto che se non si fosse fidato di medici locali (olandesi), i medici di fiducia avrebbero potuto recarsi all'Aja (medici itineranti!) e che la garanzia offerta dal governo russo non era sufficiente. Avevo inviato qualche giorno fa, su richiesta di Milosevic, al Presidente del Tribunale dell'Aja, l'italiano Fausto Pocar, la lettera che qui allego e che ora suona, insieme ad altri più autorevoli atti, come messa in mora di un Tribunale privo di fondamento giuridico e moralmente e politicamente screditato, in quanto in modo palese “di parte”.

Se mi è possibile qui ricordare Milosevic, lo faccio con quanto mi disse il 16 agosto 2001 nel carcere di Scheveningen: avevo visto a Belgrado alla vigilia del suo arresto folle di cittadini e di militanti socialisti e comunisti che l'avrebbero voluto difendere, mi rispose che non avrebbe consentito un bagno di sangue. Mi disse pure che riceveva molte lettere da tutte le parti del mondo e che restava commosso quando veniva appellato “compagno”. Quando osservai che la lotta contro l'attuale potere sovrastante sul pianeta era ardua e pressoché impossibile, mi fissò negli occhi e replicò che bisogna lottare sino in fondo. E' quello che egli ha fatto.

Cordiali saluti.

Aldo Bernardini
Membro del Comitato internazionale
per la Difesa di Slobodan Milosevic


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