Lettera aperta al cardinale Renato Martino

Perchè l'aggressione all'Iraq, prima condannata, viene ora accettata?

"Vostra Eminenza non mi stia in cagnesco, se pur metto i birbanti alla berlina". E mi perdoni se per qualche tratto di confidenza mi avvalgo della nostra reciproca conoscenza giovanile, quando Ella era studente al Collegio Capranica, ove mi capitò di incontrarLa.

Prima dell'aggressione contro l'Iraq ho apprezzato fortemente le Sue energiche parole contro quella guerra imminente, che suonavano autorevole riconoscimento del carattere criminale che la guerra avrebbe avuto e della conseguente qualificazione spettante agli USA: "birbanti" anzi aggressori criminali.

Tanto più mi reca meraviglia la Sua recente presa di posizione, secondo cui le truppe straniere (di occupazione) dovrebbero restare sino a "pacificazione" dell'Iraq. La solita storia degli incendiari chiamati a fare i pompieri.

Ma è proprio inevitabile che Santa Romana Chiesa finisca sempre per sposare le tesi degli imperialisti' Tesi del resto fatte proprie da tutta la nomenclatura italiana, a partire dalla stessa Unione prodiana, secondo cui il ritiro delle truppe italiane dovrebbe avvenire previa consultazione con le "autorità irakene", cioè con il governo fantoccio installato dagli americani e da questi controllato nonostante ogni finzione elettorale: cioè, nella sostanza, pur senza dirlo, dopo consultazione con il governo USA. Naturalmente, dunque, ignorando la Resistenza irakena, che ha sinora impedito il consolidamento dell'occupazione anglo-americana e resta la portatrice della legittimità dello Stato irakeno non debellato.

La preconizzata pacificazione è in realtà rivolta contro la Resistenza. E' dunque continuazione della guerra e il sostegno che ad essa viene dato è appoggio agli occupanti illegali, a coloro che stanno proseguendo l'aggressione prima condannata e adesso invece accettata. Con il consueto gioco di condannare il crimine, ma poi di accoglierne i frutti, invece di sostenere chi combatte contro quel crimine e la situazione che ne è stata generata. I "birbanti" restano birbanti ed usurpatori: nessuna benedizione può trasformarli in pacificatori. Non me ne voglia per questo tratto di confidenza e per la speranza, in questa occasione delusa, che da alte autorità spirituali provengano discorsi coerenti. Mi abbia, con la stima che meritano le Sue precedenti posizioni,

Suo

Aldo Bernardini

Roma, 21 dicembre 2005


Ritorna alla prima pagina