Cronaca di uno dei numerosi incontri di Sammi Alaa (Alleanza Patriottica Irachena) nelle città italiane nel mese di giugno

La tappa teramana (18 giugno 2005) del tour di Sammi Alaa nelle città italiane ha conosciuto un pieno successo. Una inaspettata presenza di più di 70 persone ed un dibattito molto vivo hanno fatto seguito agli interventi di Sammi Alaa, di Aldo Bernardini, anche nella qualità di Presidente del Comitato teramano per la difesa della Costituzione, e di Paola Luciani, studentessa di Scienze politiche.

Sammi Alaa ha chiarito diversi punti: l'accordo col Baath, già concretato nell'incontro di Baghdad con Saddam Hussein prima dell'aggressione, a nome dell'Alleanza patriottica irachena di cui Sammi Alaa è esponente; la considerazione di Saddam Hussein, al di là dei gravi e dolorosi contrasti del passato, come parte della storia irachena, che nessuno al di fuori degli iracheni ha il diritto di giudicare; e soprattutto la chiara distinzione tra due fronti, quello della Resistenza dello Stato e del popolo iracheni e quello degli invasori stranieri e dei loro collaborazionisti, che sono i nemici da battere e da cacciare.

Queste chiarificazioni sono suonate benvenute per gli astanti, che nei loro interventi hanno fortemente criticato il modo confuso e mistificatorio con cui i mass-media parlano della situazione irachena, compresi gli organi di stampa di una sinistra cosiddetta radicale (Liberazione, Manifesto, Rinascita della Sinistra), che non vogliono prendere atto del significato centrale della Resistenza irachena e fanno spesso l'occhiolino al cosiddetto 'processo politico' impostato dagli occupanti (governi ed assemblee provvisorie, Costituzione pur essa provvisoria, elezioni dello scorso gennaio), che resta contrassegnato per intero dal carattere 'fantoccio' di tutte le strutture pseudopolitiche costituite, per il tramite di collaborazionisti iracheni, dalle potenze occupanti, e quindi risulta caratterizzato da impronta coloniale.

Finché vi sarà la Resistenza, che secondo Sammi Alaa si sta rafforzando e si dimostra vincente, nessuna legittimità potrà assistere le strutture collaborazioniste create dagli invasori. Lo stesso vale per la recente conferenza di Bruxelles in cui i paesi occidentali, anche quelli contrari alla guerra, e Kofi Annan hanno confermato il loro carattere di espressioni dell'imperialismo.

Aldo Bernardini

27 giugno 2005


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