Berlusconi:
il problema non è elettorale !

La vicenda della riforma costituzionale, venuta fuori all'ultimo momento con la votazione al Senato ha persino suscitato le critiche di Mario Pirani su Repubblica. Egli accusa esplicitamente il centro sinistra di non aver fatto nulla in questi mesi per condurre una campagna contro lo stravolgimento della Costituzione Repubblicana.

L'accusa non è infondata e richiama due questioni, il rapporto tra centro sinistra e Berlusconi e la natura del governo e come combatterlo.

Partiamo dalla seconda questione, che cos'è questo governo? L'errore che commettono i democratici è quello di considerarlo negativo, ma in fondo espressione di un avvicendamento elettorale normale. Ma le cose non stanno certo così. L'avvento di Berlusconi al governo ha rappresentato una immissione di forze eversive nel sistema di gestione del potere, di qui anche lo stravolgimento della Costituzione, per imporre un regime autoritario con forti legami con gli USA.

La Lega, AN, Forza Italia non fanno parte del sistema di partiti che si usa chiamare dell'arco costituzionale. Questi partiti sono nati fuori e contro la Costituzione italiana ed hanno come obiettivo di cambiare i connotati al modo di essere e alla cultura politica italiana.

Non si deve dimenticare, a questo proposito, che ci troviamo di fronte agli eredi di Almirante, alla cultura razzista dei nordisti, a personaggi piduisti come Berlusconi, Cicchitto e soci, alcuni dei quali legati con la mafia.

Il cosiddetto confronto politico con queste forze è inadeguato alla gravità della situazione perchè se è utile che ci si confronti con la demagogia neofascista del polo è anche necessario prendere coscienza che la questione non può essere affrontata con il linguaggio politichese e come se si trattasse di qualche tribuna politica di confronto programmatico.

Tutta l'azione del polo in questi anni ha dimostrato che si è andati avanti con la brutalità delle forza dei numeri ottenuti con l'uso delle televisioni e il blocco delle forze più reazionarie, in una escalation che solo alcune risposte di massa hanno condizionato. Però ad ogni risposta di massa, l'attacco è ripartito più virulento fino agli ultimi episodi di controriforma costituzionale.

Affidarsi alle dichiarazioni di Prodi e di Rutelli, sperando che facciano breccia sull'offensiva reazionaria, è troppo poco. Bisogna abituarsi all'idea che la risposta va organizzata sul terreno di massa e in modo diretto, togliendo l'egemonia al chiacchiericcio moderato.

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