"Terroristi" in azione a Bassora

Dal "Corriere della Sera" del 21 settembre 2005

... Un deputato di Bagdad, Fattah Al Sheikh, ha raccontato alla tv Al Jazira, che i soldati britannici arrestati [per liberare i quali le truppe di Sua Maesta hanno assalito una stazione di polizia irachena con carri armati ed elicotteri] «erano, in abiti civili, alla guida di un'auto imbottita di esplosivo per farla deflagrare tra la folla»...

Ecco il testo completo dell'articolo del Corriere

Giornata di scontri a Bassora in azione i carri armati di Londra

Battaglia tra inglesi e polizia irachena

I soldati distruggono una prigione per liberare due compagni arrestati

le truppe di sua maestà assaltano la prigione a Bassora ma trovano resistenza

Clicca qui per altre foto sugli scontri

Britannici da una parte, iracheni dall'altra. Ma non ribelli: le truppe di Sua Maestà hanno dato l'assalto al carcere di Bassora difeso dalla Guardia nazionale irachena. Motivo dell'operazione senza precedenti nel «tranquillo» estremo Sud dell'Iraq, a maggioranza sciita: l'arresto di due soldati di Londra, accusati di aver ucciso altrettanti poliziotti locali. «E' stato un brutale atto aggressione», ha dichiarato senza mezzi termini Mohammed al-Waili, che ha ribadito: un raid «barbaro, selvaggio e irresponsabile».

Il ministero della Difesa di Londra ha smentito ogni «uso della forza» per ottenere il rilascio dei propri soldati.

Protagonisti del colpo di mano, dieci carri armati con la Union Jack coadiuvati da elicotteri d'assalto. La città ha assistito a una scena che sembrava tratta da un film stile Rambo. Gli elicotteri volteggiavano sopra il carcere mentre i carri armati completavano l'accerchiamento, in una calma surreale seguita da un improvviso scoppio di violenza che ha coinvolto una folla di civili. I tank hanno prima circondato le mura della prigione, poi si sono mossi abbattendole come fossero di carta. A quel punto, intorno ai mezzi militari si erano radunati centinaia di civili che hanno iniziato a tirare pietre e bottiglie molotov contro i tank.

Un soldato di Sua Maestà è stato visto scappare da un blindato che aveva la torretta in fiamme.

Alla fine, quattro tank sono stati abbandonati dai militari. L'operazione ha avuto l'esito sperato dal comando britannico: ma nella confusione, oltre ai due militari inglesi, altri 150 detenuti iracheni sono fuggiti dalla prigione. Un deputato di Bagdad, Fattah Al Sheikh, ha raccontato alla tv Al Jazira, che i soldati britannici arrestati «erano, in abiti civili, alla guida di un'auto imbottita di esplosivo per farla deflagrare tra la folla». Il ministro della Difesa inglese John Reid si è limitato a «confermare che due militari sono stati arrestati dalle autorità irachene». La ricostruzione dei fatti è lacunosa e mancano molti particolari. Sembra però che i due militari arrestati fossero davvero in abiti civili e che appartenessero alle truppe speciali. Secondo gli iracheni indossavano anche un tipico copricapo arabo. Quando un poliziotto si è avvicinato, insospettito dalla loro presenza, i soldati britannici avrebbero aperto il fuoco, per poi essere arrestati e condotti in prigione. Sembra che all'origine delle tensioni tra iracheni e britannici ci sia il tentativo di arrestare un militante sciita accusato di attentati contro i soldati Usa. Non è tuttavia un buon momento per il contingente di Sua Maestà in Iraq. Il ministero della Difesa britannico ha dovuto cancellare il suo piano di disimpegno nel timore che il Paese stia scivolando verso la guerra civile. Il ministero ha smentito la notizia, affermando di non aver mai stabilito un calendario per il ritiro degli 8.500 soldati presenti in Iraq, e che l'eventuale riduzione del contingente dipenderà da come evolve la situazione nel Paese.

Tuttavia, il ministero ha confermato che un numero non specificato di soldati della Settima brigata corazzata, meglio nota come «Topi del deserto» (Desert Rats) saranno ridispiegati in Iraq prima della fine dell'anno, il che significa che probabilmente migliaia di soldati resteranno in Medio Oriente anche nel 2006. Londra ha sempre detto che le sue truppe sarebbero rimaste fino «a lavoro compiuto» ma un documento riservato fatto filtrare nel luglio scorso suggeriva che il ministero della Difesa sperava di ridurre le sue forze a 3.000 unità entro i primi sei mesi del 2006. I circa 6.000 «Topi del deserto» pronti a partire per l'Iraq probabilmente in novembre sono un «ridispiegamento imprevisto».

Paolo Salom

21 settembre 205


Ritorna alla prima pagina