Perdite israeliane sul fronte libanese

Alessandro Lattanzio

Fonte: www.aurora03.da.ru/


Nonostante i bollettini stile 'Istituto Luce' di Heretz Israel, ritrasmessi in Italia da individui come Pagliara, Tersigni, Borrelli, Mineo e gli 'inviati di servizio' di Mediaset, la resistenza dell'Hizb u-Allah continua tenace e efficace. Dopo ventitre giorni di bombardamenti sulle postazioni e sulle infrastrutture, che hanno provocato più di 1000 morti (al 90% civili), oltre 3000 feriti e un milione di profughi, devastazioni per 3 o 4 miliardi di dollari; la capacità combattiva delle milizie sciite libanesi rimane pressoché intatta.

Abbiamo conferma, indiretta, di ciò dall''azione' compiuta il due agosto mattina dalle unità eliportate della brigata 'Golani', le truppe d'élite dello Tzahal. Infatti la 'stupenda' azione militare conclusasi, così ci 'informano' i cocoritos del regime, con l'uccisione di dieci miliziani sciiti e la cattura di cinque dignitari dell'Hizb u-Allah, si è rivelata essere per quello che era: una mossa propagandistica, tesa a sollevare il "morale delle truppe israeliane". A fare tale ultima affermazione, lapsus frodiano, è il giornalista di servizio Claudio Pagliara, che tutto gasato parlava di 200 parà sionisti che distruggevano una postazione di Guardie Rivoluzionarie IRANIANE. In realtà si è trattato di una incursione effettuata contro un ospedale dell'Hizb u-Allah, abbandonato, e che si è risolto nel massacro di 19 inermi cittadini libanesi. Qualcosa che ricorda le stragi che, quotidianamente, gli statunitensi e i loro ascari compiono in Iraq e Afghanistan.

Ma i sionisti non hanno imparato solo questo 'trucco' dai loro amichetti yankees. Un altro trucco si è visto all'indomani dell'efferata carneficina di Qana. Dopo aver maciullato 60 persone, uomini, donne e 37 bambini, l'eroico esercito 'più democratico' del Medio Oriente, ha ritenuto bene ripescare le manipolazioni dei video, delle riprese effettuate dalle fotomitragliatrici di bordo, che velivoli e elicotteri d'attacco hanno in dotazione permanente. Infatti già durante la Guerra del Kosovo, abbiamo visto in azione gli 'esperti' della NATO manipolare le riprese fatte; ad esempio, quelle del cacciabombardiere F-16 che aveva distrutto un ponte, e il treno che vi passava sopra. La velocità del treno era stata aumentata, accelerando il filmato. Ciò permise, alle autorità NATO, di affermare che lo 'sbaglio' era inevitabile. Ma si trattava, appunto, di una manipolazione. Dopo Qana, le autorità israeliane hanno combinato spezzoni di video diversi, in modo da fare credere che, dalla palazzina bombardata, lo Hizb u-Allah effettuasse tiri con i razzi tipo "Grad", (volgarmente chiamate 'Katjusha'). Giustificando così, nelle loro menti, il massacro di decine di civili.

Il solito Pagliara, (da noi pagato con il canone TV, 100 euro buttati!), ha sostenuto entusiasticamente questa assassinio di massa, ribadendo la autenticità del filmato manipolato. Oltre alla disinformazione attiva, i telegiornalisti RaiSet attuano anche quella passiva. Infatti da quando è iniziato il bombardamento e poi, quando è iniziata l'offensiva terrestre, le forze armate israeliane avrebbero subito solo una dozzina di caduti. Inoltre, all'improvviso, gli elicotteri israeliani magicamente iniziano a precipitare a causa di 'incidenti'. Un po' come avviene in Iraq e Afghanistan. Lo Stato Maggiore dello Tzahal ha imparato anche questo trucchetto dai suoi amici yankees e della NATO.

Durante l'aggressione al Libano, secondo quanto ho potuto raccogliere, le IDF, le forze armate israeliane, hanno subito la perdita, per azione della resistenza libanese, di: - Un velivolo - Quattro elicotteri (due/tre elicotteri d'attacco Apache, uno/due elicotteri d'assalto Blackhawk) - Tre natanti (una/due corvette lanciamissili, una/due motovedette lanciamissili) - Almeno una ventina di tank e altri veicoli blindati - Tra 60 e 100 militari caduti in azione. Inoltre due tentativi di incursione, uno sbarco dal mare presso Tiro e un tentativo di elisbarco, sono stati respinti. Così come nessuna cittadina, che sia un caposaldo dell'Hizb u-Allah, è stata occupata. Bint Jebeil e Marun al-Ras, principali obiettivi di questa fase dell'invasione, entrambe poste a un paio di chilometri dal confine israelo-libanese, ancora resistono armi in pugno; anzi da Bint Jebeil le truppe sioniste hanno dovuto fare marcia indietro; e questo dopo due settimane di martellamento da parte di unità corazzate, di artiglieria e di reparti speciali (brigata 'Golani') di Tel Aviv, che hanno fatto ricorso a armi chimiche, ad armi tipo FAE, un tipo di liquido che esplode una volta calpestato.

Ma nonostante ciò Hizb u- Allah ha subito circa 80 caduti e, inoltre, continuano i lanci di razzi "Grad", o della versione cinese 'Tipo 63', da parte della milizia sciita libanese, al ritmo di 2/300 al giorno. Che le IDF abbiano perso un velivolo, non è provato solo dal video della televisione libanese, che chiaramente mostra un velivolo dotato di ali che rotea precipitando. Ma anche dal fatto che le fonti israeliane hanno parlato, segno di un confuso tentativo di sviamento, prima di un serbatoio d'aereo sganciato (ma i serbatoi non lasciano scie di fumo, poiché vengono sganciati quando sono vuoti) e poi di un missile tipo 'Haybar' libanese. Ma i missili, quando precipitano, non roteano su se stessi. Roteano, precipitando, dei velivoli dotati di ali dopo che, però, ne hanno perso una.

Sta di fatto che Israele attua una tattica disinformativa, solo in parte importata dagli USA. Già nella guerra contro Libano e Siria nel 1982, Israele mentì sulle perdite subite. Allora si parlò di 90 velivoli siriani abbattuti contro zero perdite israeliane. Tale punteggio è sicuramente una montatura sia dei servizi e delle forze armate israeliane, da sempre tese a confondere i dati sul proprio arsenale, sia delle aziende belliche statunitensi, desiderose di piazzare sul mercato, armi 'perfette' e 'imbattibili'. Probabilmente il punteggio fu ben diverso, visto che a terra, le truppe israeliane, benché si supponga avessero il dominio dell'aria, subissero pesanti perdite (150/250 carri armati).

Oggi, di certo, governo e stato maggiore sionista adottano un misto di disinformazione made in USA e made in Israel, che viene largamente spacciata da giornalisti complici, occidentali e italiani. È buona cura non darvi eccessivo peso.

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