Astensione... e dopo?

Ho letto dell'assemblea troppo tardi per riuscire a venire a Roma, ma ora non trovo niente nel sito che ne parli. Io sono curiosa di sapere come è andata, se è stata partecipata e quali obiettivi si è data. D'altro canto erregi, che scrive l'ultimo pezzo in hp, si porta dietro il vizio della vecchia politica che sta criticando proprio il fatto di non parlare dei propri contenuti e dei propri propositi d'azione, ma piuttosto fare il contropelo agli altri.  Pubblicate un resoconto per favore, è decisamente più costruttivo.

Grazie e saluti

Anna


E' arrivato un commento di Anna relativo alla mia nota (Elezioni nudi alla meta), in cui si critica il tono tradizionale del commento, cioè di critica alle posizioni degli altri senza indicare lo sbocco della scelta astensionista.

Vorrei che a questo proposito non si facesse confusione tra due questioni. La campagna astensionista non necessariamente comporta una immediata definizione di prospettive strategiche. Non perché le due cose non siano collegate o collegabili, bensì perché i passaggi non devono essere saltati. E il primo passaggio - se non parliano di ristretti gruppi - che dobbiamo portare in profondità, è convincere che votare e in particolare, trattandosi di sinistra, votare la sinistra arcobaleno ne rafforza il ruolo negativo che si è manifestato col governo Prodi e che le liste odierne dell'ultrasinistra sono un misto di improvvisazione e di sciacallaggio elettoralistico.

Quindi parlare degli 'altri' aiuta a comprendere e a scegliere. Purtroppo il richiamo della foresta dell'ultima ora può raffreddare più di un astensionista potenziale. Evitiamo il rischio.

Quanto alle prospettive, il 30 marzo ne abbiamo parlato, ma trattandosi di una discussione appena iniziata abbiamo preferito riparlarne a fine aprile, dopo le elezioni e con i dati alla mano. Sottolineando che per quanto si voglia condividere l'ottimismo della volontà, le questioni aperte sono complesse.

Certamente però se ci siamo pronunciati per il coraggio della scelta astensionista non è stato per sfogo. Un saluto

Erregi


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