RIFLESSIONI SULLO STATO DEL MOVIMENTO COMUNISTA IN RUSSIA
E LE POSSIBILITA' DI SVILUPPO

di Nina Andreeva


L'unità d'azione dei partiti comunisti nel territorio dell'ex URSS, la cui urgenza noi bolscevichi ponemmo all'ordine delgiorno fin dal 1994 al plenum di marzo del CC del VKPB, rimane attuale; la discussione su di essa nella nebulosa comunista continua ad essere sofferta, né trova la necessaria comprensione da parte dei suoi leader.

Alla riunione del 22 aprile 2000 fra i dirigenti dei PC russi (RKRP, RPK, RKP-KPSS), con la partecipazione del VKPB, noi definimmo l'approfondimento crescente delle linee di demarcazione nel movimento un processo oggettivo legato alla crisi dei partiti parlamentari, allo smascheramento delle loro posizioni opportuniste, alla loro frammentazione e al loro crepuscolo in seguito all'inettitudine da essi dimostrata rispetto allo sviluppo della lotta per la conquista del potere e l'affermazione (rinascita) della dittatura del proletariato.

Il riconoscimento o non riconoscimento della dittatura del proletariato è stata, è e sarà la questione decisiva per la teoria del marxismo-leninismo, la cartina di tornasole per stabilire se un partito è davvero comunista e rivoluzionario.

L'approfondimento delle linee di demarcazione in seno al movimento comunista prosegue tuttora e noi lo consideriamo un fatto naturale, la condizione indispensabile per depurare il movimento dagli anticomunisti palesi e camuffati, dagli opportunisti e antistalinisti. Noi salutiamo questo processo, poiché mette in luce le posizioni reali dei partiti che si proclamano comunisti, favorisce l'esatta percezione della loro essenza e le giuste conclusioni di coloro che ancora vi militano per la loro scarsa preparazione politica o per la capacità mimetica di certi leader.

Tempo fa avevamo proposto l'unico schema possibile di unificazione dei PC, in particolare di quelli del RosKomSojuz (Unione dei PC russi). La prima tappa di questo percorso può essere solo l'unità d'azione, successivamente si può procedere verso l'unità delle posizioni prima politiche e poi ideologiche, infine si può passare all'unità organizzativa. Lo schema da noi proposto è stato ignorato dai leader dei partiti del RosKomSojuz, ma la realtà ha dimostrato che i tentativi frettolosi di unificazione organizzativa compiuti dal RKRP, da Viktor Anpilov, dall'SKP-KPSS e da altri partiti hanno prodotto perdita di tempo e niente altro.

A partire dal 1993 (quando la Corte Costituzionale della Federazione Russa revocò la messa al bando del PCUS) sono stati costituiti con il contributo del regime una miriade di nuovi minuscoli partiti di comodo al fine di frammentare il movimento comunista. Queste formazioni non propongono nulla di nuovo, confondono la gente e in tal modo lavorano per il potere.

Ora, ad esempio, l'amministrazione del Cremlino, dopo aver analizzato scrupolosamente i nostri documenti, ha deciso di costituire dei partiti anticomunisti con l'etichetta di "partiti comunisti-bolscevichi" nell'intento non solo di distruggere, ma addirittura di "sradicare il bolscevismo da tutte le sfere dell'attività sociale" (Aleksandr Jakovlev, ideologo della perestrojka gorbacioviana).

L'11 settembre 2004, grazie a poderosi finanziamenti del Cremlino, è nato il Vsesojuznaja Kommunisticheskaja Partija Buduscego (Partito Comunista Pansovietico del Futuro). La sigla - VKPB - è la stessa del nostro partito. Il regime ha selezionato attentamente il leader dei novelli "comunisti", fino a pescare il signor Tichonov, governatore di Ivanovo, un amministratore tra i più ligi all'apparato di Putin. Da un articolo di V. Burdjugov, nemico viscerale del bolscevismo e dei bolscevichi, già capo di "Levaja Rossija" (Russia di sinistra), un partito di due iscritti, lui e la moglie, adesso "membro dell'Ufficio Politico del CC" del neocostituito VKPB, veniamo a sapere che la denominazione di questa creatura del regime è stata concordata con i funzionari del Ministero della Giustizia della FR prima del congresso costitutivo proprio per farne coincidere la sigla con quella del Partito Comunista Pansovietico dei Bolscevichi, attivo da ben tredici anni. Il desiderio dei novelli "comunisti" di chiamarsi VKP(b), Partito Comunsita Pansovietico (bolscevico), sarebbe stato disapprovato dagli emissari del Ministero della Giustizia, poiché esiste già un VKP(b), fondato da un agente esterno dei servizi di sicurezza della FR espulso nel 1995 dal nostro partito per disfattismo. Il sedicente VKP(b), però, è risultato un fallimento, tradendo così le aspettative dei suoi reali artefici. Adesso il regime vorrebbe colpire i bolscevichi con l'artiglieria pesante, sorreggendo la sua sporca provocazione con una possente operazione finanziaria e l'impegno dei politecnologi del Cremlino, che hanno scrupolosamente monitorato e studiato i nostri documenti politici e non solo.

Negli ultimi dieci anni tante cose sono cambiate. Sono cambiati i metodi e le forme di lotta contro noi bolscevichi. Ma lo scopo indicato dall'ideologo della controrivoluzione borghese Aleksandr Jakovlev è sempre lo stesso.

Il regime promuove la costituzione di partiti che utilizzano i nostri slogan, le nostre posizioni e le nostre tesi.

Il partito di Tichonov, ad esempio, propone le stesse cose che abbiamo proposto e proponiamo noi bolscevichi. La loro Dichiarazione "Sull'unità d'azione dei partiti comunisti della Federazione Russa", approvata al congresso costitutivo dell'11 settembre 2004, ripete LETTERALMENTE tutte le nostre tesi con impercettibili modifiche o addirittura senza nessun cambiamento. Ma, come suol dirsi, NON E' LA STESSA COSA. All'ultimo punto essa afferma che nell'immediato lo slogan del partito dev'essere il seguente: "Tutte le nostre energie per il lavoro tra le masse!". Ma per che cosa e in nome di che cosa è detto in modo fumoso. Lo stesso vale per tutti gli altri obiettivi di fondo. Forse la compagine di Tichonov si attiene alla tesi di Gorbacev del 1987: "Non dire mai in anticipo quello che per ora non si può dire". Forse per questo la tesi cruciale del suo Statuto, dove la dittatura del proletariato non viene neppure menzionata, afferma che il partito intende raggiungere gli obiettivi prefissati "partecipando alla vita della società e incidendo sulla formazione della volontà politica dei cittadini ai fini della conquista del potere politico". PER CHE COSA, IN NOME DI CHI o DI CHE COSA i futurcomunisti si preparerebbero a strappare il potere al Cremlino che li ha creati? Che vuol dire VOLONTA' POLITICA DEI CITTADINI? COME Tichonov & C. intendono incidere sulla sua formazione? A questi interrogativi non si dà nessuna risposta, essa è anzi nascosta da una fraseologia contorta e bizantina.

Nel preambolo dello Statuto di Tichonov & C. si afferma che la loro principale forma di attività consiste "nella partecipazione alle azioni sociali e politiche, alle elezioni e ai referendum, nonché nella rappresentazione degli interessi dei cittadini in seno agli organi del potere statale e agli enti locali". "I SOVIET, come forma autenticamente democratica di autogoverno dei popoli", per la ricostituzione dei quali Tichonov & C. si pronunciano, per loro rappresentano solo un mutamentodi nome delle attuali assemblee municipali del regime borghese. Al di là della forma tutti i punti dello Statuto sono tipici di un partito liberal-borghese.

Se si esaminala Risoluzione del "Congresso dei patrioti della Russia" convocato a Mosca da Tichonov & C. il 30 ottobre 2004, si vede che al primo posto c'è il RAFFORZAMENTO DELLA VERTICALE DEL POTERE. Ecco perché il Cremlino ha creato il partito pseudocomunista del futuro, per IL RAFFORZAMENTO DELLA LINEA DI PUTIN DI PROSECUZIONE DELLA CONTRORIVOLUZIONE BORGHESE.

Davvero originale l'idea di sottrarre in tal modo l'iniziativa alle forze comuniste patriottiche e progressive, di assumersi persino le funzioni di coordinamento delle loro azioni.

In altri termini Tichonov & C. puntano, grazie ai soldi generosamente elargiti dal Cremlino, alla conquista della leadership di una serie di movimenti di protesta del paese. Qui - penso - c'è anche lo zampino dei nostri "migliori amici" d'oltre oceano, dei politologi anticomunisti americani.

Nella lotta contro l'opposizione reale Tichonov & C. fanno leva astutamente sui punti più dolenti della vita sociale: le condizioni di precarietà di circa 80% della cittadinanza, l'umiliazione dei militari e delle loro famiglie, la dignità offesa della nazione, che i controrivoluzionari hanno escluso dalla storia, la rovina dell'economia e della difesa del paese, il suo infimo profilo politico, ecc.

Nel preambolo dello Statuto dei futurcomunisti si dichiara spudoratamente che essi intendono sviluppare "il retaggio teorico" di Marx, Engels e Lenin. Sappiamo come i moderni anticomunisti svolgano questo compito. Nello Statuto non c'è una sola parola su Stalin e quindi su un'intera fase della gloriosa storia rivoluzionaria sovietica, dalla costruzione di una solida base del socialismo alla vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica. L'intero periodo dal 1924 al 1953 viene cancellato dalla vita del popolo. Vengono cancellati gli anni più leggendari e vittoriosi della nostra storia!

A giudicare ancora dallo Statuto, Tichonov & C. faranno ruotare tutta la loro attività intorno a campagne elettorali e referendarie e quindi cercheranno in ogni modo di gonfiare il numero degli iscritti nelle loro liste, pagando i firmatari (lo confermano le informazioni dei nostri Comitati locali che osservano la situazione regione per regione). In una nostra pubblicazione dal titolo "Ennesima provocazione del regime contro il bolscevismo" ("Falce e Martello", n. 11, 2004), abbiamo riportato un intervento documentato del deputato della Duma compagno Griscukov, secondo il quale il Cremlino avrebbe stanziato nel mese di settembre 80.000 dollari (prima tranche) solo per "il reclutamento dei membri del partito" del signor Tichonov. Ne consegue che il novello "partito comunista" sarà presto registrato dal Ministero della Giustizia dopo la consegna delle 50.000 firme previste.

Il signor Tichonov, che è per metodi esclusivamente parlamentari di "miglioramento della vita" come l'intende Putin, in un'intervista ha detto testualmente: "Comprendendo la posizione del nostro Presidente, sono fortemente persuaso che l'opposizione debba esistere in ogni paese. Altrimenti, in assenza di oppositori, c'è la più completa stagnazione!.. Siamo certi che proprio il nostro partito sarà il partito di opposizione" ("Rossijskaja Pravda", n. 2, 2004). Davvero interessante questa trovata del Cremlino: si è costruito da sé l'opposizione e provvede anche al suo sostentamento! Come si suol dire, nessuno ci sarebbe arrivato... Tichonov & C. vorrebbero costruire una sorta di capitalismo socialista (una sintesi di proprietà pubblica e privata) con tanto di bandiera rossa, statue di Lenin, note dell'Internazionale e lo slogan comunista di sempre "Proletari di tutto il mondo unitevi!". Evidentemente, i simboli comunisti sono richiami efficaci visto che la nostra misera esistenza odierna induce la gente ad auspicarsi il ritorno dei valori socialisti.

Il regime di Putin vorrebbe approfittare di questa situazione per stabilizzare il clima sempre più incerto e precario del paese, vorrebbe utilizzare gli slogan e le bandiere del comunismo per deviare il movimento di protesta dai binari della lotta per la rinascita del socialismo e la ricostituzione dell'URSS, in definitiva per liquidarlo.

Il Cremlino, che conosce bene le nostre intenzioni e osserva con cura il nostro lavoro, non poteva non imbastire una provocazione intorno alla nostra ricerca volta a convocare una conferenza di coordinamento e unificazione dell'attività di tutti i movimenti di protesta del paese, ricerca da noi avviata a Mosca fin dalla prima decade dello scorso settembre. L'inizio della conferenza era stato fissato per il 16 novembre. Il giorno stesso della sua apertura, però, essa è stata ridotta ad una semplice discussione sul coordinamento dell'azione dei partiti comunisti russi, o meglio del RosKomSojuz. Come al solito, l'onere di organizzare la conferenza era toccato al primo segretario dell'RPK compagno A.V.Krjuckov e all'iniziativa erano stati invitati Tichonov & C. (!?), Anpilov, Shenin ed altri. Fatto sta che al momento della firma dell'accordo le opinioni dei partecipanti si sono divise. Evidentemente, un'intesa "Sul coordinamento dell'azione dei partiti comunisti della Russia" può essere firmata solo dai leader di PARTITI COMUNISTI e il contenuto del documento non può non corrispondere alle sigle che ha in calce. E' strano che i leader del RosKomSojuz Prigarin, Krjuckov, Anpilov di "Trudovaja Rossija" si siano disinteressati completamente delle posizioni di classe del partito di Tichonov & C. (non posso ammettere che non le conoscessero), del suo rifiuto della dittatura del proletariato, delle forme di lotta rivoluzionaria che ne conseguono e di altri postulati fondamentali del marxismo-leninismo.

QUALE RAGIONE li ha indotti a deflettere dalle posizioni di classe e dal marxismo? Forse una scarsità grave di risorse finanziarie o QUALCOS'ALTRO?.. (Shenin si è defilato e non ha partecipato all'incontro). Tjul'kin si è rifiutato di firmare il documento politico, giustificandosi con il fatto che ignorava la natura di classe delle formazioni entrate nella compagine di Tichonov (in particolare del partito socialista di Gorbacev). Da parte di Tichonov & C. non vi è stata nessuna spiegazione.

E' importante rilevare che poco prima della conferenza un funzionario del Cremlino aveva telefonato ad alcuni leader del RosKomSojuz per sapere se l'incontro si era svolto oppure no (in altri termini per sapere se si era riusciti a spingere il RosKomSojuz in un vicolo cieco dal punto di vista della prospettiva comunista).

Analizzando la situazione all'interno del movimento comunista russo, possiamo concludere che per ora il cammino verso l'unità su basi marxiste-leniniste rimane oggettivamente lento, proprio perché si è accelerato l'approfondimento delle linee di demarcazione. I partiti del RosKomSojuz, come ha dimostrato la Conferenza, non sono in grado di costituire un fattore unificante. La loro posizione rispetto al partito futurcomunista partorito dal Cremlino dimostra che essi si stanno impantanando nell'opportunismo e nella rinuncia ai principi del marxismo-leninismo. NON SARANNO LORO A CONDURRE IL MOVIMENTO COMINISTA IN QUESTO DECENNIO.

Il PCFR di Zjuganov, al contrario, dopo il distacco dei sostenitori di Tichonov, si è spostato più a sinistra, si è liberato degli odiosi ciarlatani che proclamavano il loro attaccamento ai principi comunisti e di personaggi che non capiscono niente né di politica, né di marxismo, semplici trasformisti che più di ogni altra cosa aspirano a stringere rapporti via via più stretti con il potere attuale per soddisfare la loro sete di agiatezza. Il desiderio del Cremlino di cavalcare il movimento comunista, di assumerne il controllo e gestirlo a proprio comodo non si è realizzato, né mai si realizzerà! Ma i tentativi e gli attacchi del Cremlino continueranno e saranno attacchi quanto mai furiosi e subdoli. Dobbiamo essere pronti a tutto ciò.

Nell'immediato futuro la situazione in Russia si aggraverà sempre più dopo il sicuro fallimento della riforma degli alloggi (avremo il degrado totale del patrimonio abitativo, abbandonato dappertutto al proprio destino da 20-30 anni), si aggraveranno i problemi non risolti dell'economia, i sintomi di disgregazione della FR (Kalinigrad, Cecenia, ecc.), grazie anche all'amore dei nostri "migliori amici" all'estero e dei migliori amici di Putin oltre oceano. Inevitabilmente la crescita della tensione sociale spingerà milioni di diseredati verso il socialismo e il bolscevismo come unica corrente del pensiero politico scientificamente valida, modello di tattica per tutti, guida all'azione, teoria e prassi rivoluzionaria del XXI secolo.

L'acutizzarsi della situazione internazionale per la sfrenata aggressività dei circoli dirigenti sionisti e imperialisti, dei caporioni del complesso militare-industriale USA, le tentazioni americane di accendere nuove guerre locali in Medio ed Estremo Oriente, la rielezione del parafascista Bush, esaltato dall'impunità (momentanea) della sua politica criminale nei confronti dell'Iraq, dei paesi socialisti, della RPDC e di altri stati indipendenti e liberi, ci dicono che la situazione di crisi nel mondo andrà avanti. Solo la rivoluzione socialista potrà salvarlo dall'incombente catastrofe globale e di nuovo, come all'inizio del XX secolo, l'anello debole sarà la Russia, un paese dove la gente sa CHE COSA E' IL SOCIALISMO e può da sé dedurre QUALE SISTEMA salvaguardi gli interessi dei lavoratori, di milioni di operai tornati ad essere proletari.

Oggettivamente, il socialismo rappresenta l'unica possibilità di salvezza dei popoli della terra dalle crisi politiche, economiche, ecologiche, informative e dalle altre crisi globali, poiché più pienamente riflette i valori universali. Il socialismo vittorioso manifesterà le sue possibilità sconfinate di autoperfezionamento.

L'interesse della società per il nostro partito, il Partito Comunista Pansovietico dei Bolscevichi, cresce come dimostrano l'incremento del numero dei lettori dei nostri giornali, del nostro sito in Internet, compreso quello della nostra organizzazione giovanile. Negli ultimi tempi sono aumentati anche i giovani iscritti al nostro partito.

Il Partito Comunista Pansovietico dei Bolscevichi anticipa di 3 - 7 anni i tempi di maturazione politico-ideologica della società. Esso continua ad essere il vettore dello sviluppo del movimento comunista in tutto il territorio dell'ex URSS. Per questo NOI siamo precursori e organizzatori dell'imminente rivoluzione socialista. Tutto ciò ci impone di lavorare più attivamente con tutte le forze e gli strati progressivi della società, dentro la classe operaia, tra i lavoratori agricoli e gli intellettuali.

Noi del Partito Comunista Pansovietico dei Bolscevichi riconosciamo la nostra responsabilità per lo sviluppo del movimento comunista nel suo insieme e per il futuro del nostro paese. Perciò percorreremo fino in fondo il difficile cammino verso la rivoluzione socialista, la sua preparazione ed attuazione, il cammino verso la rinascita della nostra Patria Socialista plurinazionale, l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

A TUTTI QUANTI hanno a cuore la nostra patria socialista ed avvertono la loro responsabilità per il futuro delle generazione a venire chiediamo di entrare nelle nostre file!

PROLETARI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!

N.A.Andreeva
Segretario Generale del CC del VKPB

Leningrado, 22 novembre 2004
Fonte: http://www.vkpb.ru/path.html
(Traduzione di Stefano Trocini)

Nota del traduttore:
RKRP - Partito Comunista Operaio Russo;
RPK - Partito Rivoluzionario dei Comunisti
RKP - KPSS - Partito Comunista Russo - PCUS
SKP - KPSS - Unione dei Partiti Comunisti - PCUS

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