Bush col culo di fuori

Il disastro naturale che si è abbattuto su New Orleans ha messo a nudo tutte le contraddizioni degli Usa, scoprendo la verità su ogni aspetto della vita economica e sociale dell'arrogante superpotenza, mascherata, anzi incensata dalla sfrenata propaganda irradiata dai mass media di tutto il mondo al servizio degli Usa, sotto la locuzione "american life" e "democrazia americana" come esempio per tutti i popoli.

Elenchiamo quanto avvenuto:

1) le difese degli argini dei fiumi e dei laghi non erano state da tempo curate, come segno della scarsa attenzione verso la politica ambientale,

2) l'evacuazione della popolazione è stata declamata dal presidente Bush prima dell'arrivo del tifone; ma non sono stati messi a disposizione i mezzi per evacuare alla stragrande maggioranza dei cittadini, vale a dire negri e poveri. Così solo i ricchi che sapevano dove andare sono evacuati; tutti gli altri, senza soldi e senza assistenza, sono stati costretti a rimanere ed a rifugiarsi in alcuni luoghi, come lo stadio;

3) gli sfollati per giorni sono rimasti senza aiuti alimentari e senza cure mediche, compresi gli ammalati degli ospedali e questo dimostra come la "democratica e civilissima" America, che pretende di esportare il suo modello di vita, non esprime un minimo di politica sociale ed assistenziale, mentre esprime il suo vero volto di paese razzista, classista ed antidemocratico;

4) la potente macchina bellica che in poche ore è attrezzata per compiere un attacco offensivo in altri paesi, magari inviando portaerei, navi carichi di mezzi da sbarco ed anfibi per tentare di occupare Cuba, non è stata in grado per alcuni giorni di mandare i mezzi anfibi dentro la città allagata per soccorrere i feriti ed aiutare i sopravvissuti con coperte, cibi e bevande; segno che i mezzi anfibi stanno dentro le navi e non dentro le città;

5) gli Usa sono stati costretti a chiedere l'aiuto internazionale, a livello di un umile paese da Terzo Mondo, perché mancano di tutto il necessario in tema di protezione civile.

Tutto ciò dimostra che la supetecnologica America è solo una poderosa macchina militare e non civile, mancando non solo di strutture ma anche di personale medico e paramedico, tanto da farsi sbeffeggiare da Fidel Castro che si è detto pronto ad inviare 1000 medici in aiuto della popolazione di New Orleans, a dimostrazione che a Cuba la politica sociale si fa seriamente e si è attrezzati alle devastazioni naturali: gli uragani a Cuba sono all'ordine del giorno e proprio quello che ha colpito New Orleans, prima aveva colpito Cuba; così come un violento uragano ha interessato in questi giorni il Giappone e la Cina meridionale e quest'ultimo paese ha saputo evacuare in poche ore centinaia di migliaia di abitanti. Ed è un fenomeno che succede ogni anno con le piogge monsoniche e con i tifoni. Anche altri paesi, messi alla gogna da Bush, come Siria, Iran e Corea del Nord, si sono detti pronti ad inviare aiuti.

Quest'ultimo paese, come è noto, ha subito negli anni '90 diversi disastri naturali sia per siccità come pure per alluvioni, avendo subito diverse difficoltà alimentari e gli Usa anziché prodigarsi in aiuti hanno inscenato una violenta campagna contro il sistema economico della RPDC per farlo crollare. Non ci sono riusciti, perché un conto sono le difficoltà determinate dagli eventi naturali, che possono succedere in tutti i paesi per alluvioni, eruzioni vulcaniche, terremoti; altra cosa, invece, è l'organizzazione sociale di un paese impegnata a fronteggiare le difficoltà naturali. E questa organizzazione sociale nella RPDC, a Cuba, in Cina ed in altri paesi è notevolmente superiore a quella della superpotenza americana.

Bush, che fino al giorno del disastro a New Orleans ripeteva che, così come In Iraq gli Usa stavano vincendo "la guerra per la democrazia", avrebbero facilmente vinto la battaglia per ripristinare la vita a New Orleans, ora invece rimane col culo di fuori sia in Iraq che in patria, sottoposto alle dure critiche non solo dei poveri e delle minoranze etniche, ma dello stesso apparato dominante con settori del Congresso e della stampa, dimostrando al mondo la sua arroganza e la sua impotenza a risolvere le contraddizioni della politica imperiale americana - molte delle quali per sua diretta responsabilità - e degli eventi naturali.

5 settembre 2005

G. A.


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