Domenica 18 novembre alle ore 17 a Roma, presso la Libreria Odradek, via dei Banchi Vecchi 47, si incontrano
Webster G. Tarpley, autore di "9/11 Synthetic Terror. Made in USA" e tra le voci più autorevoli del movimento per la verità sull'11 settembre,
Giulietto Chiesa ispiratore del libro "Zero" e del film omonimo,
Paolo Pioppi curatore del dossier di Aginform, "11 settembre l'Autoattentato".
Occasione dell'incontro è la presentazione del libro di Tarpley che è uscito nelle ultime settimane, aggiornato, in traduzione italiana ("La fabbrica del terrore", editrice Arianna) e che viene presentato dall'autore in varie città italiane con la collaborazione della casa editrice, del distributore (Macro Edizioni) e di Faremondo.
A Roma gli autori si troveranno a confronto per fare un bilancio delle ricerche sugli attentati e dei risultati ottenuti nell'attività che, in vario modo, è stata svolta a livello internazionale per coinvolgere l'opinione pubblica.
Sullo sfondo c'è l'obiettivo, sostenuto anche da Aginform, di costruire un momento alto di denuncia attraverso l'istituzione di una commissione internazionale di elevato profilo per la verità sull'11 settembre che segni una rottura con l'omertà che ha circondato tutta la vicenda.
Nel corso del lavoro svolto dal movimento per la verità sull'11 settembre gli elementi che dimostrano la totale falsità della ricostruzione ufficiale sono emersi numerosissimi e inducono incontestabilmente a ritenere che coloro che indagano sulla natura prefabbricata e pilotata ad arte degli attentati siano sulla strada giusta, anche se qualche tassello può non stare ancora al suo posto.
Perché dunque c'è tanta omertà sulla vicenda anche in settori che dovrebbero schierarsi con coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare le mistificazioni e di far emergere spezzoni importanti di verità? La spiegazione sta forse nel fatto che molti, per il ruolo istituzionale che occupano, si troverebbero in difficoltà stando a contatto con 'statisti' che sono invischiati in uno dei peggiori crimini politici che la storia moderna ricordi.
Per questo insistiamo su un tribunale internazionale, sul modello del tribunale Russell-Sartre sul Vietnam e su una Norimberga per Bush-Cheney e tutti i loro complici e ispiratori.
Aginform