Ti conosco mascherina

Pierluigi Fagan
25 aprile 2019
Da Facebook

Premetto subito che su Isis ho un apriori dovuto allo studio specifico del fenomeno condotto a partire da quattro-cinque anni fa. Per me, Isis è uno strumento geopolitico in mano all'Arabia Saudita, niente di più, niente di meno. Scrissi già allora che quando la strategia territoriale ovvero l'improbabile costituzione di uno stato islamico siro-iracheno, fosse fallita, sarebbe rimasta una forte rete attiva di terroristi da usare con precisione chirurgica a fini geo-politici e di egemonia dello strato salafita sparso in tutto l'islam. L'Isis vale molto più che l'atomica per fare geo-politica e che dietro l'Isis ci sia l'Arabia Saudita, ritengo sia tesi incontrovertibile, lo era quattro anni fa, i quattro anni passati non hanno fatto altro che corroborare la tesi che ormai è nota ai più, anche se fanno finta di non saperlo. Veniamo dunque al caso Sri Lanka.

   E' opportuno sapere che la presenza musulmana nell'Asia del Sud, deriva dai continui viaggi dei commercianti arabi durante tutti i secoli addietro. Se ne deduce che troverete presenza musulmana più che altro sulle coste e sulle isole. Saprete anche che coste ed isole del'Asia del Sud, sono obiettivo della strategia Belt and Road Initiative cinese, in cui lo Sri Lanka ha un ruolo privilegiato. Ovviamente è superfluo ricordare che coi cinesi c'è anche il dente avvelenato su gli uiguri.

   Saprete anche che nel passato, ci sono stati attentati Isis o conflitti che hanno riguardato la comunità musulmana, in Filippine, in Myammar, in Indonesia, musulmani in prevalenza sono la Malaysia ed il Bangladesh, minoranze in Thailandia, più consistente a Singapore oltre al conflitto macro Pakistan - India. Avrete letto del Sultano del Brunei che di recente si è sentito in dovere di ripristinare una shari'a rigida (ovvero stile wahhabita) con morte per lapidazione per adulteri e omosessuali. I rapporti tra Brunei e Saudi Arabia sono tra i più stretti.

   Tenete anche conto che in India covano braci tra neo nazionalismo hindu e musulmani, mentre nel Myammar le braci tra buddisti e musulmani sono belle accese e dietro l'improbabile recente reazione rohingya ai decennali soprusi subiti, c'è chiara la manina saudita (ne parlammo a suo tempo). UN affermò che erano circa 1500 i foreign fighters reclutati da Isis nell'area sud est asiatica.

   Sri Lanka è la regione più sviluppata del Sud asiatico dopo Maldive. Il turismo è in costante ascesa come da chart e con esso gli investimenti esteri. E' chiaro che la strage pasquale manda un messaggio chiaro: non venite qui, non investite qui. Dopo aver dragato le prime dieci pagine di Google con opportuna chiave di ricerca, posso dirvi che (solo i) giornali indiani segnalano di crescenti ritorsioni operate da buddisti singalesi verso famiglie musulmani locali. Altresì, un analista indiano di The Atlantic, segnala che la rivendicazione Isis è scritta in arabo ed inglese, ma anche in tamil parlato nel Tamil Hindu lo stato più meridionale dell'India (davanti a Sri Lanka) e in malayam (lingua dravidica), parlato in Kerala. In entrambi gli stati indiani, musulmani e cristiani sono minoranze ma consistenti. Kerala è uno stato socialista e Sri Lanka socialdemocratico e l'Isis non ama le posizioni socialiste.

   Quindi, in breve, poiché le strategie geopolitiche hanno sempre obiettivi plurimi e complessi, si deduce questo intento dietro la strage di Pasqua: -primario- aizzare il conflitto colpendo i cristiani poiché sarebbe impopolare colpire direttamente buddisti o hindu anche se è la reazione di questi che si vuol ottenere. Del resto, poiché la destabilizzazione colpisce aree o stati a maggioranza buddista o domani hindu colpendone l'economia, il turismo e le prospettive di sviluppo, saranno questi a reagire contro i musulmani, il che darà il destro per successivi conflitti nell'intera area. Gli attentati al turismo sono una costante (Bali, Filippine, Indonesia, Africa). I conflitti su base etnico-religiosa, per la parte musulmana saranno ovviamente monopolizzati da Isis o chi per loro (come in Myammar). Il progetto Isis prevedeva sin dalle origini il progressivo subentro alla precedente rete al Qaida, subentro e sostituzione oramai concluso.

   L'obiettivo secondario è ovviamente agire in concorrenza a gli interessi cinesi, come da premessa, il che fa solidarietà con gli USA che continuano a pagare i costi dell'alleanza coi sauditi con l'inasprimento delle sanzioni contro Iran ed il repentino voltafaccia in Libia ora pro-Haftar. India è uno dei paesi minacciati di ulteriori sanzioni per l'acquisto di petrolio iraniano di cui è il secondo cliente dopo la Cina. India-Iran-Russia hanno firmato a suo tempo (ne parlammo) un progetto comune su un proprio spezzone di Vie della Seta. Se Trump minaccia, l'Isis punisce.

   Poiché è un post mi posso esimere da più circostanziato supporto alle tesi, ognuno potrà valutarne la fondatezza da par suo.


Andamento dell'income proveniente dalle attività turistiche emesso dall'Autorità per lo Sviluppo Turistico dello Sri Lanka: [qui]