Chi vuole impedire alla giustizia libanese
di fare chiarezza sugli attentati compiuti da agenti israeliani in Libano?

Lettera aperta di Susanne Scheidt su una intervista di RAI News 24 ad Ammar Moussawi, esponente di Hezbollah

Susanne Scheidt

24 novembre
Fonte: Al-Awda-Italia


Egregio Dr. Di Pasquale

Mi riferisco alla trasmissione della Sua intervista con il Sig. Ammar Moussawi nella notte dal 23 al 24 novembre, nel contesto del Suo servizio sul funerale del Ministro libanese Pierre Gemayel.

Verso la fine dell'intervista, Lei chiede ad Ammar Moussawi, in qualità di dirigente dello Hizbollah libanese, se Hizbollah stia prendendo in considerazione di esercitare la sua influenza sul Presidente del Libano, Emile Lahoud, affinché firmi per ratifica la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU riguardante l'istituzione di un Tribunale internazionale (davanti al quale convocare gli accusati per l'assassinio di Rafiq Hariri ed altri). Nella sua risposta, Ammar Moussawi presentò sia la posizione di Hizbollah che gli argomenti al riguardo del Presidente del Libano, ma Lei tornò sulla domanda, suggerendo all'intervistato che sarebbe opportuno che Hizbollah si adoperi per l'approvazione della Risoluzione da parte del Presidente e ciò nell'interesse di conoscere la verità, non solo sull'assassinio di Rafiq Hariri, ma anche sulla catena di attentati susseguitisi da allora fino a pochi giorni fa, sottolineando che le indagini svolte finora dalle autorità libanesi non avrebbero fornito alcun indizio per arrivare alla verità.

Nelle interviste, le domande sono interessanti quanto le risposte, perchè la domanda implicitamente pretende di rappresentare l'attuale stato di conoscenza. La Sua domanda fa credere che il discusso Tribunale internazionale, che sarà di competenza dell'Ufficio Legale del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, si sarebbe reso necessario vista l'inattività o l'incapacità delle autorità giudiziarie libanesi.

Non posso credere che Lei, nella Sua posizione e con i mezzi che l'azienda RAI Le mette a disposizione, possa non essere al corrente che le autorità giudiziarie libanesi avevano svolto efficacemente indagini approfondite sugli attentati susseguitisi in Libano dal febbraio 2005 in poi. Infatti, a metà giugno di quest'anno, i Ministeri della Giustizia, della Difesa e degli Affari Esteri del Libano avevano firmato un esposto congiunto al Consigio di Sicurezza dell'ONU, in cui - documenti dell'Alto Comando delle Forze Armate libanesi e del Direttorato dell'Intelligence alla mano - il governo libanese denunciava le operazioni sovversive e gli attentati compiuti da agenti israeliani e dai loro collaboratori su territorio libanese.

All'epoca della denuncia, a metà giugno, il Ministro della Giustizia libanese, Charles Rizq, aveva parlato in pubblico di queste attività che avrebbero compreso più di un assassinio, confermando che le indagini erano tuttora in corso e che le autorità giudiziarie e le forze dell'ordine non si sarebbero fermate prima di avere sgominato l'intera rete di agenti sovversivi. Charles Rizq, confermando che la polizia libanese aveva già arrestato diverse persone e che la magistratura stava preparando ulteriori mandati d'arresto, disse esplicitamente che la magistratura stava indagando per scoprire quanti degli attentati susseguitisi a quello in cui morì Hariri, fossero da attribuire a questa rete, organizzata e guidata da Israele.

Immediatamente dopo queste dichiarazioni del Ministro per la Giustizia libanese, la stampa araba informò che gli ambasciatori di USA e Francia a Beirut sarebbero intervenuti presso Charles Rizq e presso il Primo Ministro Fouad Siniora affinché le indagini contro la rete di "intelligence" israeliana - chiamiamola così - operante su territorio libanese, fossero fermate. La stampa araba parlò perfino di minacce. Un fatto che alla RaiNews24 difficilmente può essere sfuggito, è che l'Ambasciatore USA all'ONU, John Bolton, intervenne con insistenza affinché la denuncia del governo libanese fosse bloccata, cestinata. Ne parlò perfino il New York Sun il 19/20 giugno di quest'anno (riportato da Arabicnews.com il 20.06.2006), scrivendo che Bolton avrebbe detto a diversi diplomatici accreditati all'ONU che le denunce del governo libanese al Consiglio di Sicurezza dell'ONU riguardanti presunti attentati israeliani su territorio libanese avrebbero potuto compromettere il progetto americano nei confronti del Libano.

E' un fatto inconvertibile che le inchieste del Ministro Charles Rizq, rese note a metà giugno, e con esse, le operazioni di contrasto delle autorità libanesi nei confronti della denunciata rete di assassini sovversivi, furono definitivamente bloccate dall'aggressione bellica israeliana al Libano, il 13 luglio di quest'anno.

Nelle prime ore dopo la morte di Pierre Gemayel, il Consiglio di Sicurezza sollecitò la firma del governo libanese sulla bozza della Risoluzione riguardante il Tribunale internazionale e meno di 24 ore dopo la morte del compianto ministro, Fouad Siniora la inviò. Questo si è saputo dal notiziario Al Jazeera, il quale trasmise anche stralci delle interviste fatte a John Bolton mentre era in attesa dell'arrivo della firma del governo libanese sulla bozza riguardante l'agognato Tribunale. Di fronte a un giornalista che gli chiedeva se date le circostanze non fosse opportuno rimandare la questione del Tribunale fino a dopo il funerale di Pierre Gemayel, Bolton reagì quasi furioso, gridando, visibilmente agitato, che sarebbe indispensabile disporre immediatamente di questo Tribunale internazionale per intervenire nelle faccende libanesi. Evidentemente la morte di Pierre Gemayel ha contribuito a forzare la mano ai rimanenti membri del gabinetto Siniora.

Nella Sua intervista con Ammar Moussawi era emerso che la trasformazione del funerale in una manifestazione politica anti-siriana non era riuscita ad eliminare le riserve che tuttora sussistono in Libano nei confronti delle modalità con cui il Consiglio di Sicurezza cerca di fare accettare il Tribunale internazionale, considerando che l'istituzione del Tribunale internazionale costituisce, di fatto, il commissariamento della giustizia libanese. Ed è esattamente questo pericolo che sta suscitando le riserve sia del Presidente del Libano che di Hizbollah e del resto dell'opposizione libanese.

Mi sarei augurata che la RAI avesse fatto luce su questi fatti.

Cordiali saluti.

Susanne Scheidt

24 novembre


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