l'Iran ha diritto all'atomica

Pietro Ancona

Fonte: medioevosociale-pietro.blogspot.com
9 febbraio 2010


I massmedia occidentali avvelenano l'opinione pubblica contro l'Iran ed in generale contro le nazioni che gli USA e la Nato opprimono e trattano con il ferro ed il fuoco, anzi con il ferro, il fuoco, l'uranio ed il fosforo per distruggere anche le future generazioni. L'invenzione di AlQaeda che avrebbe realizzato l'11 settembre giustifica continue incursioni di bombardieri contro villaggi abitati da popolazioni inermi. All'indomani di ogni massacro, almeno dei massacri che sfuggono alla censura militare, si dice che uno o più terrorista è stato ucciso purtroppo con "danni collaterali". I danni collaterali sono la distruzione di tante vite umane e delle loro abitazioni. Da tempo l'Occidente tiene nel mirino l'Iran assediato da una canea sempre più aggressiva, petulante, che ne chiede la resa incondizionata e forse non si accontenta neppure di questa, ne vuole la distruzione.

L'Occidente non si rassegna alla cacciata del regime-gendarme dello Scià installato al potere dopo l'uccisione del grande leader laico Mossadeq trucidato da agenti della Cia. Combatte l'Iran della Rivoluzione Komeinista su due terreni: il terreno della libertà con la contestazione dei risultati elettorali a cura del partito interno filooccidentale che continua a tentare la rivoluzione verde sorella delle tante rivoluzioni colorate fatte con il manuale di Gene Sharp ma che non sempre riescono bene. Vedi l'Ucraina che, dopo cinque anni di governo "americano" ottenuto con la violenza della piazza ben foraggiata, ieri è tornata ad una Presidenza amica della Russia che invece si vorrebbe circondata da nemici in perpetua azione di rottura. L'altro terreno di lotta è la contestazione all'Iran del suo diritto a dotarsi di una industria nucleare. L'Iran è vicino odiato di Israele il quale ha non solo un esercito tra i più forti del mondo che non si fa scrupolo di usare il fosforo e l'uranio ma che possiede un grande arsenale di bombe nucleari. C'è chi sostiene che ne abbia più di mille.

Per quale motivo si insiste fino alla provocazione con l'Iran perchè desista dal possedere energia nucleare mentre non si dice una sola parola sulle bombe israeliane e sulla minaccia che esse costituiscono per tutti i loro disgraziati vicini di casa? Il grande Obama che aveva acceso tante speranze nel mondo non si sogna neppure di avanzare una richiesta di denuclearizzazione dell'area che significa un programma di stop o poi di alieanazione delle bombe di Israele. Si accinge invece a varare aiuti per tre o quattro miliardi di dollari ad Israele ed approva piani di stampo nazista per imprigionare ancora meglio i palestinesi di Gaza con un Muro d'acciaio che impedirà loro per sempre di uscire dalla striscia. Non si concede ai cittadini di Gaza neppure il diritto di andarsene. Sono come gli indiani d'America condannati a crepare nelle riserve dalle quali non debbono uscire.

Dal momento che la bellicosa Israele che si esercita da anni per una guerra con l'Iran e che è posizionata su posizioni di imminente aggressione continua ad avere le sue armi nucleari con le quali ha minacciato di sterminio tutti coloro che si oppongono ai suoi progetti di controllo di tutta l'area sarebbe saggio non contrastare l'Iran nel dotarsi di una sua arma nucleare. Questa sarebbe grande fattore di pace e di stabilizzazione esattamente come lo fu la bomba nucleare dell'URSS qualche tempo dopo Nagasaki ed Hiroshima. Chi ci garantisce che gli Usa non avrebbero continuato ad usare la bomba nucleare dopo le due sganciate sul Giappone? Soltanto l'equilibrio del terrore ha impedito che altri funghi atomici si levassero da tante città del mondo.

Viviamo in un mondo controllato da una forza impazzita che lavora non per un progetto di pace ma per la destabilizzazione graduale di tutte le aree geografiche ancora non assoggettate. Gli USA non tollerano nessuna forma di civiltà diversa dalla loro. Tutta la loro politica di lungo periodo è progettata per la progressiva demolizione degli attuali equilibri geostrategici. Basta vedere tutte le mosse che si compiono attorno agli Stati che circondano la Russia e la Cina. La tendenza è rovesciare gli equilibri attuali, insidiare la sicurezza.

La Birmania è diventata un caso mondiale di libertà dal momento che non consente l'installazione di basi militari Usa nel suo territorio. Taiwan viene armata come se fosse in pericolo di essere aggredita da una Cina pacifica che è invece protesa tutta nella sua crescita economica che suscita intolleranza. I monaci tibetani vengono addestrati alla guerriglia anticinese sui monti del Colorado. Il pogrom anticinese tentato a Llasa con l'uccisione di famiglie cinesi e l'incendio delle loro case è stato fatto passare per un anelito di libertà represso dalla dittatura cinese che naturalmente si deve abbattere. Si usa il Dalai Lama per insidiare la sovranità della Cina sul Tibet, un paese grande quanto mezza Europa. La Georgia viene usata per provocare la Russia ed insidiarne i confini. L'Iraq, l'Afghanistan sono occupati da eserciti alleati. Cinquecentomila militari regolari e privati vi scorazzano da quasi dieci anni. Non riescono tuttavia a vincere e subiscono continue umiliazioni da patrioti armati di vecchi mitra e mine fatte in case e quindi si vendicano con orrende stragi.

Questi sono i fatti ai quali si aggiungono gli inquietanti scenari dell'America Latina dove gli USA si servono di alcuni Stati Gendarmi come la Colombia diretta da una sanguinaria giunta militare appoggiata dagli squadroni della morte di Negroponte per insidiare e distruggere la rivoluzione bolivariana. Vedi la fine fatta recentemente dall'Honduras dove con migliaia e migliaia di morti si celebra il successo del colpo di Stato realizzato con la regia USA.

Certo la folla che assedia sdegnata l'ambasciata italiana a Teheran non è degna di rispetto, di attenzione e di amorevoli cure come quella verde radunata dalla Clinton attorno al traditore Musavi. Viene descritta dal Corriere come una folla di malfattori. Il Corriere farebbe bene a rileggersi le farneticanti dichiarazioni di Berlusconi al Parlamento israeliano e forse si farebbe una qualche ragione del tristissimo fatto che l'Italia, fino a ieri rispettata in tutto il mondo islamico, oggi è oggetto di odio.

La nota triste di tutto ciò è che probabilmente si aspetta che tutte le aziende occidentali presenti in Iran abbiano il tempo di ritirarsi e mettere in ordine i loro interessi, per attaccare. L'apocalisse delle civiltà del pianeta diverse da quella Occidentale è cominciata. Tutto fa brodo: dai titoli tossici e la produzione senza controllo di dollari per pagare con carta straccia i debiti all'uso delle armi e forse prossimamente anche l'atomica.

Obama continua l'opera di Bush. Ammesso che voglia qualcosa di diverso non lo può fare. Come gli ultimi Faraoni non controllavano l'Egitto, non controlla gli USA posseduta dalle multinazionali e dai banchieri.

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