MA COME SONO BUONI !

2011: le basi per la guerra in Libia
da www.limesonline.com

Considerazioni sull'imperialismo di sinistra
e sulla corrente arancione della sinistra italiana


Non è da ora che andiamo denunciando la necessità di aprire una campagna contro la sinistra imperialista, cioè quelli che si proclamano contro la guerra ma coprono da anni le avventure militari della NATO e dell'Italia che dentro l'alleanza atlantica opera a pieno titolo. I responsabili di questa politica di guerra dovrebbero da tempo essere consegnati alla giustizia internazionale per i loro crimini, ma invece vengono ancora considerati persone rispettabili e 'di sinistra' in Italia come in Francia, in Germania e in altri paesi europei.

Di chi stiamo parlando? Innanzitutto del PD e dei suoi contorni di sinistra che ogni giorno denunciano a fosche tinte la crudeltà salviniana contro i profughi dell'Aquarius e questo dopo che l'Italia ha partecipato e partecipa ancora oggi alle missioni di sterminio in mezzo mondo. Dobbiamo elencarli? Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Palestina, Somalia,Yemen, Siria, tutti quei paesi dove direttamente o indirettamente le forze della NATO sono intervenute o, come nel caso della Palestina, hanno catalogato gli eccidi come incidenti di frontiera. I nazi-israeliani, ricordiamoci, fanno parte del fronte di guerra imperialista.

Ci sono poi, in seconda fila, quelli che si vergognano a dire le cose come stanno e sfogano il loro coraggio trovando nelle nicchie curde il loro punto di riferimento che poi, guarda caso, è anche quello degli americani e degli israeliani. Antimperialisti per caso viene voglia di dire.

Ma dove si sta passando il segno è sugli immigrati! I cuori teneri di quelli che si defiscono di sinistra sono impegnati da tempo nella campagna sull'accoglienza senza affrontare la questione centrale. Perchè a centinaia di migliaia fuggono dall'Africa e dal Medio Oriente? Tutti sanno perchè, ma i buonisti dell'accoglienza, comprese le ONG, non parlano delle guerre e di chi le ha prodotte e quindi di chi è responsabile delle migrazioni. Se si facesse una campagna in questo senso almeno gli italiani capirebbero e i responsabili veri dovrebbero dar conto del loro operato. Invece si lascia a Salvini l'onore e l'onere di occuparsene, con tutto quello che consegue in termini di crescita della destra. Non di solidarietà c'è dunque bisogno ma di lotta contro le guerre. Questo sì depotenzierebbe l'aggressività razzista e indicherebbe l'Europa di fronte ai popoli come responsabile di ciò che sta avvenendo. Altro che ripartizione dei profughi per quote.

Anche sul discorso dell'integrazione, come su quello dell'accoglienza, bisogna dire le cose come stanno. Ai giovani africani e mediorientali non dobbiamo dire 'integratevi', dobbiamo indicare invece la strada della lotta per l'indipendenza dei loro paesi come sbocco dalla situazione in cui il neocoloniasmo occidentale e le guerre dell'Europa li hanno gettati. Questo è accaduto in passato in Cina, in Vietnam, in Algeria e in tanti altri paesi in cui si è sviluppata la guerra contro l'imperialismo e per l'indipendenza nazionale. A quel tempo non abbiamo sostenuto i profughi. Abbiamo sostenuto le lotte di liberazione. Gli arancioni, quelli finanziati da Soros, e che rappresentano la 'sinistra' dello schieramento imperialista spingono le cose in altra direzione, per questo vengono sponsorizzati in vario modo.

Dell'accoglienza fa parte anche la questione dello sfruttamento degli immigrati nelle campagne e negli altri posti dove si colloca manodopera a basso prezzo. Dobbiamo denunciare questo sfruttamento, ma avere in mente che l'operazione immigrati fa parte di un processo globale che si vuole definire irreversibile e 'oggettivo'. Ma irreversibile e oggettivo per chi? Uno degli obiettivi del capitalismo internazionale è l'abbassamento dei costi non solo con la concentrazione e la tecnologia, ma anche dividendo i lavoratori e aumentando la concorrenza tra di loro per poter abbassare i salari. Si dice che l'assorbimento di mano d'opera è dovuto all'invecchiamento della popolazione. Ebbene quasi il 50% dei giovani italiani è senza lavoro. Questo dovrebbe aiutare a capire quale contraddizione è stata introdotta nel contesto italiano e l'evoluzione politica che può avere.

Se non vogliamo il fascismo in casa nostra dobbiamo combattere l'imperialismo di sinistra e i nuovi arancioni.

Aginform
19 giugno 2018