Abu Ghraib, «italiani tra chi interrogava»

Parla l'«incappucciato» delle foto di torture nel carcere iracheno
Ali Shalal Al Kaisi (Haj Ali) racconta nuovi particolari: «Abusi su uomini e donne, una soldatessa ha violentato un religioso»

Fonte: Corriere della Sera

La vicenda dei visti negati

Un'altra intervista a Haj Ali

ROMA - La sua fotografia ha fatto il giro del mondo: ora «l'incappucciato» di Abu Ghraib racconta per la prima volta le torture a cui è stato sottoposto nel carcere iracheno. In un'intervista a Rai News 24 realizzata da Sigfrido Ranucci e curata da Maurizio Torrealta, Ali Shalal Al Kaisi (questo il nome dell'incappucciato), racconta altri agghiaccianti particolari sugli abusi subiti da lui stesso e dagli altri prigionieri iracheni nel carcere vicino a Bagdad. E afferma che secondo un ex diplomatico iracheno, fra coloro che interrogavano ci sarebbero stati anche dei contractor italiani. Una dichiarazione destinata a suscitare reazioni nel mondo politico ma non solo.  

IL RICORDO - «Ogni volta che usavano gli elettrodi sentivo gli occhi che fuoriuscivano dalle orbite - racconta Al Kaisi ricordando quei momenti -. Una scossa è stata talmente forte che mi sono morso la lingua e ho cominciato a sanguinare. Sono quasi svenuto. Hanno chiamato un dottore, che ha aperto la mia bocca con gli stivali, ha visto che il sangue non veniva dallo stomaco ma dalla lingua e ha detto: "Continuate pure"».  

EX DIPLOMATICO - Al Kaisi, raggiunto dai giornalisti italiani ad Amman, Giordania, dove seguiva un corso organizzato da alcune ong europee, è il fondatore dell’Associazione delle vittime delle prigioni americane. Al Kaisi ha raccolto la testimonianza sulla presenza di contractors italiani al servizio di aziende americane nel carcere di Abu Ghraib da un ex diplomatico iracheno, Haitham Abu Ghaith.  

VIOLENZE - Ali ha detto all’inviato di Rai News 24 di aver assistito personalmente ad abusi sessuali su uomini e donne. «Una soldatessa ha interrogato un religioso, gli ha chiesto di fare sesso con lei - riferisce Al Kaisi -. Lui si è opposto, allora la donna è tornata, indossava un fallo finto e lo ha violentato... Abbiamo sentito delle donne portate in prigione che venivano violentate, che strillavano e chiedevano il nostro aiuto, ma l’unica cosa che potevamo fare è gridare: "Dio è grande e vincerà"». Al Kaisi sarebbe dovuto venire in Italia a raccontare la sua storia, ma gli è stato negato il visto. L’intervista ad Al Kaisi andrà in onda giovedì, su RaiNews24 alle 7.40 e poi alle 17.45 su RaiTre. E' disponibile anche sul sito di RaiNews24.

22 febbraio 2006


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