Buonisti e imperialisti

Fuggono dalle guerre in centinaia di migliaia e diventeranno milioni. Il dibattito su questo esodo di massa è però tutto ristretto tra il livore salviniano contro i nuovi arrivati e il buonismo dell'accoglienza. In questa discussione manca la questione centrale su chi ha provocato questa catastrofe umanitaria e sulle sue conseguenze.

Da dove nasce questo esodo? Chi ne porta la responsabilità? Le guerre occidentali che hanno sconvolto l'Afganistan, l'Iraq, la Libia e buona parte dell'Africa, dalla Somalia al Mali, il sostegno occidentale all'organizzazione della guerra contro il governo Assad in Siria, l'appoggio turco e saudita, neppure tanto mascherato, all'ISIS sono alla base di quanto sta accadendo. Gli Stati Uniti e Israele, con l'appoggio dell'Europa, conducono un cinico gioco alla destabilizzazione di un'area che con altri mezzi politici e militari non riescono a controllare. Ma questo tipo di politica sta diventando un boomerang per gli apprendisti stregoni, sia provocando un esodo biblico che si riversa in Europa, sia infiammando un'area così vasta da condizionare l'evoluzione della situazione mondiale e anticipare guerre di più vaste proporzioni.

I buonisti, quelli che fanno capo al PD e ai loro satelliti, cercano di fare buon viso a cattivo gioco. Pur essendo tra i maggiori responsabili delle guerre 'umanitarie' e dell'organizzazione dei gruppi armati che hanno scatenato, come in Siria, la guerra civile, vogliono apparire come quelli che invece cercano di portare aiuto al popolo dei migranti. Il carnefice che assiste le sue vittime.

Purtroppo questo ruolo del PD è assecondato e favorito da una sinistra inesistente che a forza di modificare le sue caratteristiche genetiche, invece di parlare di guerra si è fatta buonista. Questo aiuta Salvini a fare una politica razzista e strumentale facendo lievitare i consensi a destra. La denuncia delle guerre occidentali, Italia compresa, farebbe convogliare le proteste contro l'obiettivo giusto, la NATO e i governi di questa Europa. Il buonismo, dunque, è il cemento che salda un'opinione di 'sinistra' che al momento giusto diventa il supporto alle guerre 'buone' e 'necessarie' dell'imperialismo.

Siccome, però, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il gioco al grande caos e la politica buonista cozzano contro gli effetti veri della situazione. Che cosa provocherà in Italia e in Europa l'arrivo di milioni di persone? Quale tsunami sociale e politico determinerà? Il buonismo gioca col fuoco, ma rischia di scottarsi.

Quanto alla sinistra, quella che dovrebbe essere non buonista, ma antimperialista, si conferma anche in questa occasione ininfluente e inesistente. Quei conati che ancora sussistono e che fanno apparire certe iniziative come punti di resistenza in una situazione in disfacimento, in realtà confermano che non nasce nessuna cosa politicamente credibile e con caratteristiche strategiche. Non si può escludere, per dirla alla De Andrè, che dal letame nascano i fiori, ma per adesso siamo ancora al palo e gli avvenimenti corrono veloci. Dedichiamoci quindi a interpretarli e individuare come e dove possa nascere dalle contraddizioni la forza necessaria a cambiare lo stato di fatto esistente.

Aginform

25 agosto 2015