Grazie, Cina, grazie, Pechino, grazie Italia

Olympicus

10 agosto 2008


Ho seguito per mezzo della televisione gli spettacoli organizzati allo Stadio Nazionale “Nido di Uccello” di Pechino in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici e non trovo nulla di più appropriato, per esprimere il mio giudizio, di questi aggettivi: MA-GNI-FI-CI, IM-PRES-SIO-NAN-TI, FA-VO-LO-SI.

La sensazione che ne ho tratto è che, attraverso l'uso sapiente e combinato della scenografia, della musica, della danza, delle immagini, del canto e delle luci, nonché attraverso i movimenti perfettamente coordinati di grandi masse umane, il Dragone abbia voluto comunicare al mondo tre messaggi: 1) l'orgoglio della Cina del ventunesimo secolo riscattata dall'umiliante passato di semicolonia e la sua ascesa a potenza mondiale fondata sulla sintesi tra la modernità tecnologica e la tradizione confuciana; 2) il collettivismo, la gerarchia e l'efficienza quali assi portanti di tale ascesa (come è noto, la stella più grande della bandiera cinese rappresenta la funzione di guida del Partito Comunista, mentre le altre quattro stelle rappresentano le classi, fra di loro alleate, degli operai, dei contadini, dei militari e degli intellettuali; 3) la comunione e l'amicizia della Cina con il mondo.

Non meno bella ed emozionante per l'alto valore simbolico e umano mi è apparsa la sfilata delle squadre sportive dei paesi che partecipano alle Olimpiadi di Pechino: la folta rappresentativa americana contrassegnata dall'abbigliamento dei giocatori di 'football' degli anni Venti del secolo scorso; le rappresentative francese, italiana, greca e spagnola con il loro carattere marcatamente 'mediterraneo'; la compatta squadra tedesca; la squadra russa non meno numerosa e sorridente di quella americana; le pittoresche rappresentative dei paesi africani e asiatici; la squadra del paese ospitante che ha chiuso trionfalmente la lunga sfilata.

È superfluo aggiungere che le provocazioni degli oltranzisti dell'anticomunismo professionale si sono dissolte come nebbia al sole di fronte alla straordinaria efficienza e perfezione della macchina organizzativa e spettacolare messa a punto e fatta funzionare con precisione cronometrica dai cinesi, mentre non hanno avuto il minimo riscontro nei comportamenti dei nostri atleti i 'gesti di protesta' sollecitati da alcuni esponenti della maggioranza governativa che si sono segnalati ancora una volta per la loro sconsideratezza e il loro velleitarismo.

Esprimo pertanto l'augurio che i Giochi Olimpici proseguano nello stesso modo in cui sono cominciati, onorando e rispettando nello svolgimento delle gare i valori fondativi di queste competizioni, fra i quali vanno ricordati, in primo luogo, l'intesa e l'affratellamento dei popoli attraverso lo sport, e ringrazio Pechino, la Cina e la rappresentativa italiana per le belle emozioni che ci hanno dato e ci daranno.

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