La guerra afgana prende di mira i medici di Emergency
testimoni scomodi dei massacri dell'ISAF
Il governo italiano si chiama fuori

"Combattenti rivoltosi stranieri": così le autorità (si fa per dire) afgane definiscono tre operatori sanitari italiani sequestrati insieme a sei afgani nel corso di un'irruzione nell'ospedale di Emergency a Lashkar Gah.

Per tutta risposta il Ministero degli Esteri italiano in un comunicato ribadisce il "rigore del governo italiano contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanistan, così come altrove, e il suo più alto riconoscimento al personale civile e militare italiano impegnato per le attività di pace in Afghanistan" precisando però che "i medici italiani in stato di fermo lavoravano in una struttura umanitaria non riconducibile nè direttamente nè indirettamente alle attività finanziate dalla Cooperazione italiana".

Gino Strada: "Qualsiasi italiano che abbia un minimo di senso comune non puo' pensare che un medico vada in Afghanistan per far saltare con il tritolo un governatore di una provincia qualunque. Questa e' una cosa grottesca... Abbiamo a che fare in Italia con qualcuno che protegge un governo che arresta i nostri medici perche' siamo testimoni scomodi... Il regista dell'operazione di ieri non e' solo un regista afghano". E ancora: "L'Italia, con piu' di tremila soldati, fa parte delle forze della coalizione ed ogni giorno paghiamo 2 mln di euro per proteggere il governo afghano che ha arrestato, o meglio rapito, personale medico. Se fossi un politico ci farei sopra una bella riflessione".

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