La Corea del Nord denuncia la provocazione del regime del Sud
per accrescere la tensione nella penisola coreana

Fonte: Sezione italiana della Korean Friendship Association
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24 maggio 2010


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Molte cose non quadrano nell'inchiesta sull'affondamento della nave sudcoreana

Pyongyang, 21 maggio. Un portavoce del Comitato per la Riunificazione Pacifica della Corea ha rilasciato una dichiarazione, lo scorso venerdì, attaccando le forze fantoccio della Corea del Sud per aver deliberato un rapporto estremamente provocatorio, contenente i cosiddetti “risultati delle investigazioni” sull’affondamento della nave da guerra della marina fantoccio della Corea del Sud, allo scopo di gettare fango sul Nord.

La dichiarazione afferma che la pubblicazione dei cosiddetti “risultati delle investigazioni” descritta sopra è un’altra ridicola pagliacciata allestita dalla banda di fantocci nel tentativo di infangare la dignità della RPDC, al fine di far inasprire le sanzioni contro di essa, nel tentativo di soffocarla in combutta con i protettori statunitensi e giapponesi, preoccupati dalla forza della Repubblica che sta diventando sempre di più una nazione florida.

La banda di Lee Myung Bak, lavorando con gli occhi iniettati di sangue alla escalation del confronto insieme ai suoi compari, tirava già le sue conclusioni dal giorno in cui accadeva il fatto della nave da guerra, dichiarandone “l’affondamento da parte del nord”, e da allora le investigazioni sono state condotte su queste basi.

La dichiarazione continua sottolineando quanto segue:

Nel corso di quasi due mesi di investigazioni la banda di fantocci ha fabbricato una cosiddetta “prova circostanziale” con congetture e supposizioni a casaccio. Queste investigazioni hanno solo prodotto frammenti e pezzi di alluminio, la cui origine rimane sconosciuta: come “prova” è - al massimo - motivo di derisione.

Davvero ironico è il fatto che costoro hanno voluto collegare il caso con il nord, parlando dei risultati delle analisi sulla composizione di una “prova” non meglio identificata, senza nessun contrassegno, dimensione o tipo.

Questo non è altro che un ennesimo atto vergognoso da parte di quelli che vogliono l’intensificazione del confronto con il nord.

Le affermazioni della banda di Lee sono l’ultimo disperato sforzo di chi deve affrontare la propria distruzione dovendo far fronte ad una crisi seria, causata dal totale fallimento della politica interna ed estera per poi poter organizzare tranquillamente le “elezioni per gli enti autonomi locali” nel tentativo di mantenere il regime fascista al costo di far naufragare le relazioni inter-coreane.

Le forze fantoccio stanno dando luogo ad una nuova messa in scena, creando un’atmosfera che ricorda i tempi della guerra nel sud della Corea affermando, col tipico atteggiamento dello sbruffone, che loro non “escluderebbero una guerra”, chiedendo a gran voce “contromisure”, evacuando urgentemente il personale, mezzi e materiali dal confine settentrionale del Sud ed emanando ordini top secret per garantire la sicurezza del personale.

Questo chiasso prova che la recente pubblicazione da parte della banda di Lee dei “risultati dell’investigazione” non è solo un “chiarimento” sull’affondamento di una nave da guerra, ma una vera e propria provocazione premeditata allo scopo di trovare un pretesto per gistificare una guerra di aggressione contro il nord insieme alle forze straniere.

La banda di fantocci ha creato una tale situazione di gravità nella penisola coreana che una guerra potrebbe davvero scoppiare da un momento all’altro.

In seguito alla dichiarazione emessa dal portavoce della Commissione di Difesa Nazionale, il Comitato per la Riunificazione Pacifica della Corea dichiara solennemente, parlando anche in nome dell'autorità del governo RPDC, quanto segue:

Primo, da ora in poi la RPDC considera la presente situazione come una fase di guerra e tratterà conseguentemente, in modo risoluto, tutte le questioni che riguardano le relazioni tra le due Coree.

Secondo, nel caso in cui la banda dii fantocci dovesse attuare “contro-azioni” o “ritorsioni” con il pretesto dell’affondamento della nave da guerra, la RPDC reagirà risolutamente e senza pietà fino ad arrivare al totale congelamento delle relazioni inter-coreane, alla completa abrogazione dell’accordo di non aggressione nord-sud e al totale fermo degli accordi di cooperazione inter-coreana.

La RPDC non perdonerà mai coloro che cercano di danneggiare la sua dignità, così avverte la dichiarazione.

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