Il quarto satana

Giulietto Chiesa

Fonte: Megachip
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20 ottobre 2011


L'Impero non perdona. Crea i diavoli, e poi li uccide, inesorabilmente. Chi disobbedisce, chi si oppone, chi semplicemente si trova nel crocevia sbagliato – a prescindere dalle sue colpe - deve essere punito.

A chi tocca un processo, a chi un linciaggio, a chi tocca semplicemente di sparire.

La nostra epoca attuale – epoca che precede una nuova guerra, che minaccia di essere grande e terribile, più delle precedenti – è puntellata di dittatori da eliminare.

Prima di liquidarli, li si trasforma in mostri, secondo la neolingua dell'Impero: satana, hitler, affinché le folle impaurite applaudano, liberate per un attimo dal terrore. Che però un attimo dopo viene ricreato, per non dare tregua alla paura, perché i consumatori possano tornare, inquieti ma sazi, a comprare nella discarica in cui vivono.

E' toccato a Slobodan Miloševic', poi a Saddam Hussein, poi a Osama bin Laden (facciamo finta che questo sia l'ordine dei fattori). Adesso è toccato a Muhammar Gheddafi.

Morti diverse, significato unico: chi osa resistere sarà annientato. Non c'è eccezione a questa regola.

È la regola non degli imperi che nascono, ma di quelli che muoiono.

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