Dopo gli arresti del marzo 2004, nuove misure repressive contro il Campo Antimperialista

Con la perquisizione in casa di un compagno, il sequestro di computer e materiali e la chiusura del sito del Campo Antimperialista, sollecitata da articoli e commenti apparsi sulla stampa statunitense, riprende la campagna di intimidazione contro compagni che coraggiosamente, a partire dall'assemblea del 13 dicembre 2003 a Roma, hanno messo al centro del loro impegno la necessità di sostenere politicamente la resistenza irachena. Riportiamo, sugli ultimi sviluppi, le informazioni e il commento pubblicato sul bollettino del Campo Antimperialista

AMERICAN FREEDOM: CHIUSO DALLE AUTORITA' AMERICANE IL SITO DEL CAMPO

La notte del due luglio il sito del Campo (uno dei siti di riferimento degli antimperialisti di tutto il mondo, migliaia di contatti giornalieri) e' stato chiuso. O meglio fatto chiudere dalla autorita' americane. Il Server che ospitava fisicamente il nostro sito, come del resto la gran parte dei siti web, si trovava infatti negli USA. Una volta contattato l'Hosting ci siamo ben presto resi conto che cio' non era dovuto a ragioni tecniche o amministrative. La conferma che si e' trattato di una decisione politica ai massimi livelli imperiali l'abbiamo avuta ieri. Ci e' stato infatti segnalato da compagni americani che il sito www.politicalfailures.com (sito legato ad ambienti militari e purtuttavia non neocon) pubblicava nella sua home page un editoriale che esprimeva sdegno per il fatto che un Server USA ospitasse un sito che pubblicizza la raccolta di 'DIECI EURO PER LA RESISTENZA IRACHENA'.

Leggere per credere (riportiamo il testo originale in lingua inglese):

Supporting Iraqi Resistance?


Antiimperialist Camp is a site you may have never heard of but you should. Antiimperialistas is a group of European anti-war and anti-globalization supporters. They have every right to voice their opinions or stance, but what makes this site interesting is this. There solicitation of funds for 'support the Iraqi resistance '. It states 'We therefore invite all the anti-imperialists who oppose the American Empire without any ideological and religious precondition to start an international collection of funds supporting the Iraqi national resistance movement: we ask every person to donate 10 euros. The Iraqi national resistance front in formation will decide upon their utilization.' BBC reporter Tamsin Smith first reported this in November 2003 in 'Italian group backs Iraq fighters '. The "Antiimperialista" organization’s internet campaign (then hosted by and American company) asks people to send "10 Euros to the Iraqi resistance". They indicated that they collected 12,000 euros ($14,165) at that time and admit the money used could be used to buy weapons. The story again recently surfaced in US News and World Report titled 'National Security Watch: Eurolefties fund Iraq insurgency'. On June 30th (yesterday) the Italian police searched the house of 'their comrade' Emanuele Fanesi. The warrant issued by the public prosecutor of Perugia, stated that the measure was part of an inquiry on the offence of 'association with the aim of international terrorism and/or subversion of the democratic order'. Antiimperialist Camp in a press release stated that 'beside the computer and various political materials the entire documentation regarding the campaign '10 Euro for the Iraqi Resistance' was confiscated. The 10 Euro campaign had been launched right after the onset of the occupation of Iraq. With the attack of the guerrilla against the Italian troops in Nasseriya it became the target of the pro-imperialist and warmongering press as well as of a parliamentary inquiry.'

I have several problems with this site including:
(1) That is it hosted by an American company located in Utah .
(2) Its overall philosophy and
(3) Requesting funds for so called 'resistance' fighters, especially since funds they admit could be used to buy weapons. Weapons that end up killings Iraqi citizens and military forces serving under many flags, including the American flag at the request of the current Iraqi government. The American hosting company for this site is WestHost Inc., 200 N Spring Creek Parkway, Providence, UT. Now I’m all for making a buck but why any company would host this site is beyond me.  I find it hard to believe that Antiimperialist Camp cannot find a hosting company, perhaps in Italy, to express their beliefs. No American company should touch this organization requesting funds that could be used against us and Iraqi citizens.

In soldoni, col bon ton tipico del politicamente corretto, si intima all'Host americano di chiudere il sito di un movimento che raccoglie fondi per sostenere la Resistenza irachena. Detto fatto. Passavano poche ore che l'amministratore in capo del server ordinava l'oscuramento del nostro sito. Ma ci sono, tra le righe, un paio di cosette interessanti. La prima e' che l'editoriale fa riferimento ad un articolo del 23 giugno del diffusissimo settimanale americano US News and World Report il quale sferra un attacco frontale al Campo Antimperialista, nell'ambito di un'isterica campagna contro I presunti 'fiancheggiatori europei del terrorismo'.

La seconda strana cosetta è che il sito in questione (politicalfailures.com) era gia' informato, a poche ore di distanza, della perquisizione avvenuta il giorno prima (in Italia) ai danni del nostro Emanuele intestatario del conto corrente postale su cui tanti cittadini hanno versato il loro contributo alla Resistenza.

Tutto questo conferma sia il morboso interesse imperiale verso l'attivita' del Campo sia il successo della campagna DIECI EURO PER LA RESISTENZA IRACHENA, ma non scuote certo la nostra determinazione. Nessuno mai potra' tapparci la bocca e obbligarci a dire il falso: quella irachena e' RESISTENZA legittima ad un'occupazione illegale e imperialista e non terrorismo. Per cui riteniamo un sacro dovere aiutare i partigiani iracheni, quali che siano le minacce che vi vengono rivolte, quale che sia il prezzo che (abbiamo pagato) e dovremo pagare per affermare questa elementare verita'. Per di piu' noi siamo tranquilli dato che da quel conto corrente non e' uscita neanche una lira. Perche' Perche' sin dal'inizio dichiarammo (di contro alle falsificazioni strumentali della stampa anglo-americana-italiota) che avremmo consegnato tutta la cifra non a questo o a quel gruppo combattente, ma all'eventuale Fronte Unito della Resistenza, ovvero ad un soggetto realmente rappresentativo della Resistenza popolare.

Quindi, fermo restando che chi combatte contro i torturatori di Abu Ghraib e i neonazisti a stelle e striscie, non e' un terrorista ma un partigiano, questa inchiesta finira' come quella del 1. Aprile 2004 (arresti di Moreno, Maria Grazia e Alessia): in un grande fiasco.

Ma la nostra serenita' non ci fa dimenticare la inaudita gravita' di cio' che sta accadendo. Il fatto che saremo in grado in qualche giorno di far risorgere il nostro sito non deve far pensare a chi ci segue, a chi ci sostiene, che si tratti solo di un gioco. Gli apparati di sicurezza dello Stato, aizzati da americani e israeliani, sostenuti da alcuni settori di politici italiani al loro servizio, sono decisi a romperci la schiena in qualche modo. Allora, tutti dovete sapere che difficilmente, da soli, potremo resistere all'attacco. Se saremo lasciati isolati potrebbero riuscire nel loro scopo. Per questo, senza elemosinare alcun che', facciamo appello alla solidarieta' di quanti si sentono vicini alle nostre idee. E chiediamo questa solidarieta' pure a quanti ci voltarono le spalle, abboccando a quella infame campagna di denigrazione che ci presento' come... fascisti e rosso-bruni. Ora anche i sassi hanno capito chi c'era dietro quella campagna. In tanti, a sinistra, dovrebbero, se non fare ammenda, almeno riflettere. Siamo e venimmo attaccati per il coraggio, la prontezza e la coerenza coi quali demmo il via al movimento internazionale di appoggio alla Resistenza irachena. Immediata solidarieta' merita anzitutto Emanuele, vittima di una perquisizione avvenuta il 30 giugno e inquisito,  probabilmente assieme ad altri compagni del Campo, sulla base del famigerato Art. 270bis. Nè dimentichiamo William Frediani (militante del Campo da un anno in carcere, sempre con l'accusa di Associazione sovversiva contro l'ordinamentro dello Stato) e tutti i detenuti antimperialisti rinchiusi nelle patrie galere e tra essi i fratelli immigrati di fede islamica.

Ovviamente tutti quanti potete decidere di stare zitti, di non alzare un dito. Ma non venite a dirci domani che non sapevate o non avevate capito. Volenti o nolenti, 'siete tutti coinvolti'.

Campo antimperialista

5 luglio 2005


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