Che Guevara e Stalin

Lettera (non pubblicata) a "Liberazione"

Spett.le "Liberazione"
all'att.ne del Direttore
Piero Sansonetti
Fax 06 - 441 83 254

Caro Direttore,
mi sembra che dall'articolo di Luca Pelle ("Liberazione", 17 dicembre 2005), come del resto da tutta la recente polemica sul Che Guevara inedito, non emerga chiaramente il succo della questione. Si parla di "un Guevara fortemente infastidito dal fatto che del manuale voluto da Stalin fossero uscite numerose versioni - in relazione ai cambiamenti che si verificavano nell'URSS - e preoccupato del fatto che gli studenti cubani fossero costretti a studiare quel testo". Con l'uso generico e indiscriminato del termine "stalinismo" si oscura che la preoccupazione del Che verteva sulle trasformazioni in Unione Sovietica e i loro riflessi nel manuale di economia dopo la morte di Stalin. In una lettera del 4 dicembre 1965 ad Armando Hart, Guevara sottopone un piano di pubblicazioni di classici del marxismo, inserendovi Stalin (addirittura sottolineato nella lettera), mentre include Trotzky tra i "grandi revisionisti", accostandolo a Krusciov. Se non si dicono queste cose, non si capisce nulla del Che.

Aldo Bernardini

20 dicembre 2005


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