Putin e la Russia zarista, la storia si ripete?

Anche se non si possono fare analogie semplificatorie, è però certo che esiste una strategia di accerchiamento e di limitazione di spazi geopolitici nei confronti della Russia.

Una prima fase si è conclusa con l'ingresso nella Nato e nell 'UE di una serie di stati o neostati europei, creando una nuova cortina di ferro attorno alla Russia. Ora, dopo la Georgia e l'Ucraina, passando per la Cecenia, si opera in Asia centrale, ai confini con la Cina, utilizzando gli ex membri dell'URSS.

La situazione deve essere abbastanza grave se se ne è accorta anche Liberazione, seppure per la penna di Lannuti, uno della vecchia guardia che non è certamente caduto nella trappola della primavera di Beirut come Caldiron. Diciamo quindi che a 'sinistra' qualcuno comincia a vedere le cose per come effettivamente stanno e capire che ci troviamo di fronte non ad uno scontro tra dittature e aspiranti alla libertà, ma ad azioni sistematiche delle forze imperialiste capeggiate dagli USA.

Se questo è vero, ma non acquisito completamente da chi in passato si è trastullato su Milosevic e Saddam, la questione vera rimane l'esito di questa operazione.

A vedere i fatti, quelli relativi alla Georgia, all'Ucraina e ora al Kirghizistan, si ha la netta sensazione di una storia già vista, quella dell'epoca zarista quando, nel 1905 e nel 1917, la Russia si dimostrava impotente di fronte al Giappone e alla Germania.

Solo con Stalin,la musica è cambiata. Ora però Putin si trova, aldilà delle intenzioni, impotente a reagire ai suoi 'amici' americani i quali, mentre portano la democrazia in oriente, cercano di far capire ai russi che senza il controllo americano non c'è futuro.

Il sistema di potere che governa la Russia non consente una reazione a questa strategia americana e lo si è visto platealmente in Ucraina. Quindi le ipotesi sono due, o si metteranno in moto forze antimperialiste russe oppure il destino della Russia come potenza mondiale è definitivamente segnato. Al contrario della Cina che ha votato la legge su Taiwan per mettere le cose in chiaro.

R.G.


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